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Piano Urbanistico Generalizzato Parma 2050
Temi - Quadro Conoscitivo

Il Piano Urbanistico Generale e una visione strategica per Parma 2050 come una città-gerritorio intensa e multicentrica


Indice dei Temi

  1. 1 La città e i temi
    1. I tavoli tematici
    2. La città e il territorio
    3. La città della mobilità
    4. La città e l'agricoltura
    5. La città e il lavoro
    6. La città della cultura
    7. La città e la scuola
    8. La città dello sport
    9. La città della salute e della cura
    10. La città verde
    11. La città della comunità
    12. La città e la casa
    13. La città sostenibile
  2. Mappa dei luoghi sensibili
  3. Percorso partecipativo
    Partecipanti ai tavoli
Una dozzina di persone discute attorno a un tavolo, posto sotto a una tettoia del parco ex-Eridania
Evento “Parma’s calling”. Giornata di confronto e condivisione al Parco ex-Eridania (luglio 2021)


1.1 La città e i temi

Il progetto 0 del piano

Il presente documento composto dai 12 tematismi caratterizanti il progetto partecipativo rappresenta la base conoscitiva da cui il PUG ha iniziato il suo percorso di formazione. Esso ha permesso di elaborare e mettere a sistema le idee, gli spunti e gli stimoli emersi durante gli eventi organizzati da luglio ad ottobre 2021. Nel corso del tempo i tematismi sono stai approfonditi con l’ausilio di indagini testuali e grafiche specifiche in modo da poter estrarre e stratificare le informazioni in modo sistematizzato e quindi utili alla definizione delle criticità, potenzialità e progettualità. Di conseguenza l’elaborato costituisce il documento fondamentale con il quale l’amministrazione comunale avvia la redazione del PUG attraverso un confronto e condivisione con tutti gli attori istituzionali, sociali ed economici della città di Parma. Un confronto questo che ha delineato un sistema di princìpi e obiettivi, ma anche criticità e potenzialità a cui hanno fatto seguito scelte e azioni prioritarie. In questo senso viene affermata la centralità della dimensione partecipativa del PUG, proprio a partire dalla fase di “consultazione preliminare” prevista dall’articolo 44 della Legge Regionale 24 del 2017.

Alla costruzione del quadro conoscitivo del PUG fornisce un contributo fondamentale il processo partecipativo messo in atto dal Comune di Parma insieme al gruppo incaricato - denominato “Parma is calling”. È stata coinvolta tutta la comunità sui temi individuati a partire da quelli d’area vasta e del territorio, coinvolgendo i soggetti appartenenti anche ai Comuni contermini.

Va ricordato che il PUG si inserisce all’interno di un quadro di grandi cambiamenti a livello globale che coinvolgono tutti, a partire dalle dinamiche economiche, sociali e culturali a livello internazionale legate all’emergenze che si sono susseguite, prima la pandemia (COVID-19) e poi la guerra in Ucraina che sta cambiando e cambierà in modo radicale il modo di consumare e approvigionare le risorse e materie prime.

A questo si conferma la centralità della questione ambientale e dei rischi ad essa collegati viene amplificata dai cambiamenti climatici e dalle conseguenze devastanti che essi producono in territori vulnerabili, per la particolare frequenza di quei rischi.

I movimenti migratori che aprono a nuove questioni di integrazione in paesi e città caratterizzati da forti squilibri sociali, crollo della natalità e invecchiamento della popolazione, nonché dinamiche di impoverimento ed emarginazione sempre più accentuate.

Tutti questi fattori coesistono con una crisi perdurante di natura strutturale dell’economia europea, anche se il PNRR per quanto rigurada l’Italia ha introdotto e aperto possibilità economiche impensabili fini a qualche anno fa. Il PUG quindi si pone come un nuovo strumento di governo del territorio aprendo di fatto una nuova stagione legata alla pianificazione a partire da una crescente cultura orientata alla rigenerazione urbana delle città esistenti e alla crescita senza consumo di risorse a partire dal suolo.

Qui ci sarebbe una sorta di copertina, in cui i temi vengono fatti corrispondere ad aree della città.



1.1.1 - I tavoli tematici

Il progetto partecipativo e l'ascolto

01 - La città e il territorio

Parma e i comuni contermini

Il presente documento corrisponde ad una elaborazione della giornata di confronto avvenuta a luglio al parco Ex-eridania di Parma con i vari interlocutori intervenuti per l’occasione. Il tavolo tematico “la città e il territorio” ha posto in essere delle domande che sono servite per attivare e indirizzare il dibattito rispetto a questioni specifiche. Di seguito, ne riportiamo traccia.

Le scelte di pianificazione fatte in passato dalla Città di Parma come hanno influito sullo sviluppo del territorio dei comuni contermini?Quale ruolo deve assumere la città di Parma rispetto al territorio circostante?

Il tema della mobilità da e per il comune capoluogo rispetto al comune circostante necessita di miglioramenti e/o rafforzamenti?

Il miglioramento della rete infrastrutturale è un tema strategico e fondamentale. La strada Massese rappresenta un problema ed è fondamentale risolverlo. Attualmente è di proprietà ANAS ed è sovracaricata dal traffico pesante.Occorre risolvere la criticità viabilistica nel tratto di Corcagnano e, su questo tema, esiste un accordo fra Provincia e Comuni. Opportunità di garantire il sistema di mobilità lenta in collegamento fra città e appennino; su questo aspetto manca il tratto da Pilastro a Parma.Sul tema Scuole, informa che si sta lavorando per un progetto di polo scolastico (istituto superiore) a Langhirano al fine di ridurre la pressione sui plessi scolastici del capoluogo. A tal fine ricorda che il bacino di utenza che potrebbe gravare su Langhirano è superiore a quello che insiste su Fidenza. Si rileva che in passato c’è stato poco dialogo fra gli enti. Occorre concludere la strada Pedemontana e creare una rete per la mobilità dolce. In particolare andrebbe pensata una pista ciclabile lungo il Baganza che andrebbe collegata alla città di Parma (lungo strada Farnese)Per quanto riguarda gli aspetti sovracomunali, Sala Baganza si auspica che i boschi di Carrega possano rientrare fra le zone naturalistiche di interesse anche per il sistema territoriale di Parma.

Il sistema infrastrutturale è in genere importante al funzionamento della città e del territorio ed è uno dei metabolismi fondamentali insieme a quelli dell’agricoltura, dell’acqua, del verde e dell’urbanità.Anche il tema del Torrente Parma deve essere affrontato in termini territoriali ampi. Sul tema del Torrente Parma esiste il “Contratto di Fiume” sul Torrente Parma e sul Torrente Baganza. Sicuramente il Turismo fluviale, la sicurezza idraulica e altri aspetti legati a queste aste d’acqua devono essere discusse in quella sede.

Molti aspetti naturalistici e ambientali sono in fase di valorizzazione. Il Comune di Sorbolo Mezzani è un punto di cerniera fra Colorno, Brescello e Parma, territori con rilevanze turistiche e attrattive.Sul tema viabilità si nota che è in corso di formalizzazione l’accordo per la realizzazione del collegamento fra la Statale della Cisa e via Forlanini. Tale bretella consentirà di sgravare il traffico pesante attualmente insistente su via Mantova e si porrà come collegamento fra l’APEA (Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata) di Bogolese e la SPIP.

Generale16Inotre si evidenzia l’importanza del completamento della Cispadana, la cui realizzazione è attualmente in stallo. Il superamento degli ostacoli al suo completamento è necessario e tale risultato lo si potrà ottenere unicamente con la spinta che il Comune di Parma potrà dare.Il progetto di elettrificazione della ferrovia PR Suzzara con collegamento di Parma a Mantova è un altro tassello strategico.A questo si aggiunge il progetto relativo alla Nuovo Polo scolastico di Sorbolo e alla volontà di connotare il comune quale “città dei corretti stili di vita”. La realizzazione del nuovo polo scolastico potrebbe consentire la localizzazione di un plesso per le superiori all’interno dell’attuale scuola media. Si auspica che Via Mantova resti fra le strade provinciali. Il Comune di Parma dovrebbe essere in prima linea per migliorare e dare risalto al tema delle ciclovie.

La sicurezza idraulica è già in crisi e per questo si temono le conseguenze di ulteriori impermeabilizzazioni. È impensabile farsi carico di ulteriori casse di laminazione per contenere le acque di scarico. Si ritiene indispensabile il completamento della Cispadana (collegamento est-ovest) per scaricare le attuali reti di traffico. La rete ferroviaria Parma Brescia andrebbe elettrificata e raddoppiata, auspicando un progetto di mobilità dolce sul torrente Parma (Riserva Naturale da valorizzare, forse riferito ai Siti natura 2000?)Il sistema produttivo delle aree limitrofe dovrebbe essere posto in sinergia con quello della SPIP e allo stesso tempo risolvere il problema dell’Asolana, che attualmente è caricata di un traffico insostenibile.

Le casse di laminazione previste ed in progetto, già individuate nel vigente PSC:

  • Fossetta Alta/Naviglio sulla quale la RER ha chiesto finanziamento nel PNRR;
  • Galasso/Battibue già finanziata da Fiere e D12.

Sul tema Cispadana, si evince la necessità di un suo completamento e quindi disponibilità per richiedere tale conclusione.

Favorevole alla realizzazione della tangenziale comunale ma auspica la realizzazione di una metropolitana leggera di collegamento via ferro.

Il 30.07.2021 vi sarà la sottoscrizione del protocollo da parte del Comune di Parma con il MIT-RFI-RER-COMUNE PR per il miglioramento dell’accessibilità dell’Alta Velocità.

La Provincia come contenitore di polarità diffuse che possono essere messe a sistema ed essere valorizzate; ad esempio il tema delle Residenze nobili (Colorno, Sala Baganza ecc.).Le infrastrutture devono essere terminate; TIBRE, CISPADANA ecc.Ritorna sul progetto del RETROPORTO di LA SPEZIA già illustrato dal rappresentante di Medesano.Occorre pensare ad un Casello autostradale fra Collecchio, Medesano e Noceto. La necessità di realizzazione del Raddoppio della Pontremolese per collegare La Spezia a Parma e scaricare l’Autostrada della Cisa e occorre, in generale, ottimizzare ciò che già esiste.Con riferimento alle normative incentivanti la riqualificazione, si lamenta il fatto che non devono essere proposte come misure a tempo limitato. Quindi Parma05017Parma come porto della Food Valley.

Si evidenzia l’incoerenza nel considerare “consumo di suolo” la TIBRE. Per questo occorre una rete di strategia dei Comuni. La Provincia sta avviando il piano di area vasta. In termini di pianificazione restano di competenza provinciale il PIAE (Piano Infraregionale delle attività Estrattive), il POICP (Piano Operativo Insediamenti Commerciali di Interesse Provinciale e Sovracomunale), il PLERT (Piano di Localizzazione delle Emittenti Televisive).Importante quindi un coordinamento continuo tra i vari livelli e la necessità di un luogo di confronto.



02 - La città della mobilità

mobilitàI temi sulla Mobilità e strumenti approvati recentemente utili alla redazione del PUG:

  • Il PUMS - Piano Urbano Mobilità Sostenibile - approvato nel 2017 contiene una serie di informazioni riguardanti la mobilità, dal quadro conoscitivo alle proposte progettuali (ciclabili, isole ambientali, zone 30, mondo elettrico, trasporto pubblico locale, sharing, ecc) utilizzabili come base conoscitiva per il PUG.
  • Il PAESC - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e d il Clima - approvato recentemente contiene gli indirizzi e gli impegni per ridurre le emissioni in atmosfera (riduzione del 50% entro 2030 e emissioni 0 al 2050)
  • Il Protocollo di alleanza territoriale “Carbon Neutrality Parma “ firmata a dicembre 2020: Il riferimenti di partenza sono l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e la Strategia europea di adattamento ai cambiamenti climatici.

Maggior attenzione alla progettazione degli spazi pubblici, affinché non accada che i percorsi dei marciapiedi siano costantemente interrotti da pali di segnaletica, cabine o pali di impianti tecnici, campane per il vetro, soprattutto per chiunque sia costretto, anche temporaneamente, ad una deambulazione con carrozzina.Parma è una città abbastanza fruibile avendo già condotto un lavoro importante sull’abbattimento delle barriere architettoniche. A questo si aggiunge la possibilità di aumentare le zone 30, realizzare piste ciclabili differenziate dai percorsi pedonali.

Definire una gerarchia dei trasporti con corsie preferenziali. Pensando al futuro, è evidente che nei prossimi anni la maggior parte delle persone acquisteranno auto elettriche o ibride, per cui con le regole attuali, chiunque potrà accedere nel centro storico, ricreando intasamenti e sovraffollamento ai parcheggi. Risulta pertanto necessario creare uno strumento flessibile ai cambiamenti. Una piccola parentesi ha riguardato la Metropolitana: Parma non ha i numeri sufficienti affinché l’opera sia economicamente sostenibile. Si suggerisce la necessità di lavorare oltre che sulle prestazioni dell’accessibilità su quelle della Fruibilità dell’intero aggregato urbano e pone attenzione sulla necessità di meglio pianificare intermodalità | multimodalità garantendo una forte consapevolezza su queste modalità di fruizione della città anche attraverso campagne di sensibilizzazione e incentivi ai comportamenti consapevoli.

Opportunità derivante dalla costruzione del quadro conoscitivo del PUG attingendo anche al repertorio delle “best practices” maturate nel campo di progetti europei facendo confluire i risultati delle sperimentazioni e degli studi condotti su Parma negli strumenti della pianificazione urbanistica generale. Segnala un progetto in corso presso SMTP (Società per la Mobilitàed il Trasporto Pubblico S.p.a.) ed è disponibile ad un coordinamento. Necessità di una modifica sostanziale degli standard che preveda la cessione come standard di parcheggio pubblico e privato anche parcheggi per i mezzi su due ruote e le attrezzature per il rifornimento elettrico (colonnine) al posto degli standard ordinari di stallo autoveicoli/autorimessa. Si ritiene inoltre che sia necessario produrre un’inversione di tendenza rispetto al processo di riconversione dei negozi in autorimesse private in Generale22centro storico. Opportunità di attingere all’esperienza delle “best practices” europee ad esempio quelle approfondite nel progetto europeo Thriving Streets sulla mobilità sostenibile dell’Oltretorrente - progetto europeo che vede attualmente Parma capofila (in corso di espletamento da parte del Nostro Comune)Opportunità di sperimentare anche a Parma (come in gran parte d’Europa) modelli di mobilità quali il woonerf olandese (riscontrabile in diverse applicazioni anche nel resto d’Europa). Si mette in evidenza la necessità di prevedere una mobilità multidisciplinare e l’utilizzo di una tessera unica per tutti i tipi di trasporti affinché sia più semplice passare dal bus alla bike sharing o al monopattino. Si ritiene inoltre, sia utile distinguere le piste ciclabili per senso di circolazione. Modifica degli standard che prevedano anche parcheggi per le due ruote e rifornimento elettrico.L’utilizzo dei mezzi elettrici e/o ibridi intensificherà la richiesta di energia e l’inquinamento prodotto dai pali e antenne di Terna risulta maggiore e con danni più gravi per la salute rispetto a quelli dovuti all’inquinamento da carbonio, pertanto sarebbe utile obbligare l’interramento dei cavi. Si sottolinea che il PUG deve occuparsi di grandi temi, non dei dettagli, cercando di prevedere come possono cambiare le esigenze, le tecnologie e i bisogni nei prossimi 20/30 anni. Ricorda come esempio, che se le amministrazioni precedenti non avessero previsto la realizzazione della tangenziale all’interno degli strumenti urbanistici generali (i camion oggi passerebbero ancora per la circonvallazione in centro alla città).Il commercio sta cambiando le abitudini dei cittadini che acquistando “on line” hanno spesso garantita la consegna a casa entro le 24 ore, modificando i flussi veicolari. Risulta pertanto necessario creare uno strumento flessibile ai cambiamenti.

Elementi chiave emersi: (restituzione degli interventi emersi durante il tavolo di lavoro secondo 4 temi chiave emersi)

  1. Visione strategica del PUG
  2. Costruzione del quadro conoscitivo del PUG
  3. Modelli viabilistici e riconfigurazione del suolo
  4. Modifica delle modalità e delle abitudini di fruizione della città

1 - Visione strategica del PUG Necessità di dotarsi di una visione strategica della viabilità nel PUG. Il PUG deve occuparsi di grandi temi cercando di prevedere come possono cambiare le esigenze, le tecnologie e i bisogni nei prossimi 20/30 anni.Necessità di creare uno strumento flessibile ai cambiamenti: il commercio sta cambiando le abitudini dei cittadini che acquistando on line e hanno spesso garantita la consegna a casa entro le 24 ore da cui deriva una modifica sostanziale dei flussi veicolari.

2 - Costruzione del quadro conoscitivo del PUG
Opportunità di costruzione del quadro conoscitivo del PUG partendo dal quadro conoscitivo e dai dati rilevati in occasione della redazione di altri strumenti di pianificazione settoriale

  • Il PUMS - Piano Urbano Mobilità Sostenibile - approvato nel 2017 Il PAESC (approvato recentemente contiene gli indirizzi e gli impegni per ridurre le emissioni in atmosfera (riduzione del 50% entro 2030 e emissioni 0 al 2050)) _29 schede pratiche del PAESC
  • Il Protocollo di alleanza territoriale Carbon Neutrality Parma firmata a dicembre 2020 (I riferimenti di partenza sono l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e la Strategia europea di adattamento ai cambiamenti climatici).

Opportunità di costruzione del quadro conoscitivo del PUG attingendo alle “best practises” maturate nel campo di progetti europei facendo confluire i risultati delle sperimentazioni e degli studi condotti su Parma nella pianificazione generale.
Opportunità di attingere all’esperienza di Thriving Streets sulla mobilità sostenibile dell’Oltretorrente - progetto europeo che vede Parma capofila e in corso di espletamento.

3 - Modelli viabilistici e riconfigurazione del suolo Necessità di una modifica degli standard che preveda anche parcheggi per le due ruote e rifornimento elettrico.Definizione di una gerarchia dei trasporti con corsie preferenziali. Pensando al futuro è evidente che nei prossimi anni la maggior parte delle persone acquisteranno auto elettriche o ibride, per cui con le regole attuali, chiunque potrà accedere nel centro storico, ricreando intasamenti e sovraffollamento ai parcheggi. Risulta pertanto necessario creare uno strumento di pianificazione flessibile ai cambiamenti della viabilità.Utilità di distinguere le piste ciclabili per senso di circolazione.Opportunità di sperimentare modelli di mobilità quali il “woonerf olandese”.Necessità di maggior attenzione alla progettazione degli spazi pubblici e soluzione del problema dei marciapiedi costantemente interrotti da pali di segnaletica, cabine o pali di impianti tecnici, campane per il vetro, soprattutto per chiunque sia costretto, anche temporaneamente, ad una deambulazione con carrozzina.Aumentare le zone 30, realizzare piste ciclabili differenziate dai percorsi pedonali.Fronteggiare i fenomeni deteriori di trasformazione e riconversione dei negozi e del tessuto commerciale diffuso nel centro storico in autorimesse private con conseguente trasformazione della viabilità pedonale pubblica (interruzioni nelle percorrenze per passi carrabili) a sfavore di sicurezza e fruibilità della viabilità pubblica essistente.Necessità di interramento cavi produttori di raggi ionizzanti TERNA. L’utilizzo dei mezzi elettrici e/o ibridi intensificherà la richiesta di energia e l’inquinamento prodotto dai pali e antenne di Terna risulta maggiore e con danni più gravi per la salute rispetto a quelli dovuti all’inquinamento da carbonio, pertanto sarebbe utile obbligare l’interramento dei cavi.

4 - Modifica delle modalità e delle abitudini di fruizione della città Necessità di aggiungere alla prestazione dell’Accessibilità quella della Fruibilità dell’intero aggregato urbano.Necessità di lavorare sulle prestazioni di intermodalità | multimodalità. Prevedere una mobilità multidisciplinare e l’utilizzo di una tessera unica per tutti i tipi di trasporti affinché sia più semplice passare dal Bus alla bike sharing o al monopattino.

Riflessioni personali: La maggior parte dei temi emersi rientrano e sono dettagliati nello strumento di settore, il PUMS, mentre non sono stati trattati i grandi temi inerenti il PUG quali l’ampliamento dell’aeroporto, la fermata TAV presso le fiere di Parma, la TIBRE.

Punti di forza

Strumenti a disposizione:
Il Comune di Parma ha recentemente approvato il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) e il PAESC (Piano di Azione per l'Energia sostenibile e il Clima) il cui quadro conoscitivo può costituire elemento utile da recepire nel PUG. Tali strumenti di pianificazione settoriale contengono rilevanti informazioni riguardanti le mobilità sia come quadro conoscitivo sia come proposte progettuali

Economico:
Esiste una consistente possibilità di sfruttare i finanziamenti sulla sostenibilità proposti dal Ministero e dall’Europa.

Gli uffici del comune:
Il Comune di Parma lavora affinché tutti gli strumenti della pianificazione dei vari settori dialoghino tra di loro

Culturale:
Esiste la possibilità di continuo confronto con altre realtà europee anche grazie a progetti europei in corso oggi sulla città che possono costituire un elemento di analisi importante anche per il PUG

Punti di debolezza

Nonstante la Pianificazione della viabilità lo sharing elettrico ancora poco diffuso a Parma

In tema di educazione stradale si riscontra la difficoltà di ottenere cambi volontari di comportamento a favore dei sistemi intermodali o multimodali

Economico:
La viabilità vede una forte necessità di adeguamento infrastrutturale

  • Adeguamento viabilità esistente per l’accessibilità
  • Infrastrutturazione per la viabilità ciclabile.
  • Modifica del sistema degli standard

Minacce/Opportunità

Le vie ciclopedonali promiscue aumentano i pericoli di incidenteAumentare il numero di stazioni di ricarica in prossimità e nei parcheggi pubbliciFacilitare gli utenti all’utilizzo dei mezzzi pubblici con una sola tessera valida per tutte le modalità

Proposte operative

Coordinare gli strumenti approvati (PUMS-PAESC- Protocollo di alleanza territoriale) con il PUG partendo dall’ampio quadro conoscitivo presente in questi strumenti.Creare uno strumento il più possibile flessibile ai cambiamenti. Valutare la mobilità in relazione alla sostenibilità ambientale, sociale ed economicaDiscutere dei temi inerenti l’ampliamento dell’aeroporto, la fermata TAV alle fiere di Parma, la TIBRE.



03 - La città e l'agricoltura

Rurbanità e paesaggio

Il tema “agricoltura” è importante per l’Amministrazione Comunale e in occasione della variante di RUE si è operato anche a livello urbanistico per introdurre, nel perimetro tracciato della variante, le istanze espresse dal settore. Inoltre il Comune ha istituito un tavolo di lavoro denominato “Laboratorio di agricoltura” quale luogo di esame dei temi connessi e che si esprimerà in merito alle modifiche alle Norme Tecniche di Attuazione del Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE) con specifica attenzione alla disciplina degli interventi in zona agricola (quali la costruzione degli hangar, gli interventi sugli edifici incongrui, ecc).

Nella propria formazione, il PUG riconosce il territorio agricolo (sono coltivati 16.000 ha. di terreno - agricolo – che coincide con la maggior parte del suolo comunale) e le tematiche ad esso collegati per esprimerli in maniera positiva e propositiva – non in maniera impositiva – predisponendo un progetto di piano propositivo e un quadro normativo chiaro e flessibile in coerenza allo sviluppo delle singole aziende e del settore nel suo complesso. L’agricoltura è molto importante per Parma per diversi e congiunti motivi, a cominciare dalla sua estensione territoriale in quanto copre la maggior parte del territorio comunale e ne caratterizza l’immagine.Oggi più che mai l’agricoltura praticata a Parma rappresenta un territorio che esprime e si distingue per importanti produzioni tipiche (prosciutto, pomodoro, ecc.). Il settore ha metabolizzato le tematiche ambientali e il concetto dell’invarianza ecologica, consapevoli della fase di transizione ecologica e degli obiettivi stabiliti dalla pianificazione/programmazione europea al 2050.

La qualità dell’agricoltura è legata alla qualità dei prodotti, qualificare l’agricoltura è qualificare il prodotto. Come fare? Con politiche (anche a scala comunale e urbanistica) qualificanti e non penalizzanti. Siamo in una fase di evoluzione del settore: ad esempio il segmento lattiero-caseario, per stare sul mercato, sta attuando azioni di “concentrazione aziendale”. Le attuali necessità sono: ingrandire l’impresa agricola, ristrutturare l’esistente, ristrutturare l’incongruo.Tema specifico è l’agricoltura periurbana costituita da piccole-piccolissime imprese con reddito multifunzionale; anche in questo caso si auspica di non penalizzare e di consentire maggiore diversificazione delle funzioni ammesse e la realizzazione dei volumi relativi.

Parma come luogo di produzione del prodotto e della sua trasformazione. Si chiede di supportare e valorizzare la Food Valley favorendone la crescita e le esigenze di sviluppo in maniera attiva e proattiva. Si chiede maggiore facilitazione e supporto nelle azioni di sviluppo aziendale e di considerare come e quanto l’agricoltura ha bisogno di infrastrutture, di cui si segnala la carenza.L’agricoltura ha bisogno di adeguate infrastrutture e di un adeguato sistema logistico. Questa necessità nel tempo ha “consumato” suolo agrario e al contempo le norme comunali richiedono opere di urbanizzazione che implementano il consumo di suolo. Per l’agricoltura il suolo è “fattore produttivo” e lo stop al consumo di suolo è un tema molto importante, tuttavia le aziende agricole devono poter ristrutturarsi e intervenire anche sui fabbricati incongrui per il loro recupero funzionale. Lo sviluppo aziendale avviene mediante la presentazione del PSA (Piano di Sviluppo Aziendale): occasione di interlocuzione con la Amministrazione Comunale che potrebbe giocare il ruolo attivo di facilitatore per le necessità e le richieste avanzate.

Dopo la riforma costituzionale di soppressione delle Provincie, la delega all’agricoltura è passata alle regioni. Questo fatto ha conseguito l’assenza di un coordinamento tematico riferito al contesto territoriale. Sostanzialmente si è sospeso il dibattito politico sull’agricoltura. L’AC ha diverse funzioni e ruoli, non in contrasto con lo spazio di azione espresso dall’agricoltura. In questo senso l’AC deve dire cosa vuole fare e individuare lo scenario politico. L’agricoltura è importante e deve ritornare nell’agenda politica quale fattore trainante della valorizzazione e dello sviluppo del territorio.Dal punto di vista economico, si rileva come la “Food Valley” non ha bisogno dell’agricoltura in quanto trattasi di attività “industriale” di trasformazione. Rispetto ai prodotti tipici della Food Valley, solo il Parmigiano e il pomodoro hanno bisogno dell’agricoltura quale rapporto diretto e geografico. In questo senso il prodotto dell’agricoltura, la filiera e la trasformazione hanno rapporti diversi.

L’Amministrazione Comunale ha competenza specifiche in merito all’agricoltura e deve indicare quale è la sua visione di governance. La città deve dire quale visione ha dell’agricoltura.Il sistema agricolo svolge ruoli e funzioni diversi e a volte sorgono problematicità con le esternalità, quali la compresenza e/o vicinanza di allevamento zootecnico e residenza, anche in luogo sensibili e di margine come le aree periurbane. Non solo, il modello aziendale è oggetto di evoluzione strutturale (anche per rispondere alle esigenze di mercato) ed è cambiato anche il modello gestionale dell’allevamento: fattori che richiedono la valutazione attualizzata (concentrazione dei residui, odori…). Le necessità tecnologiche aziendali hanno riflessi anche sulla tipologia e sul sistema edilizio.

Aspetto importante è il rapporto tra azienda agricola e imprenditore agricolo (quale proprietario): Lo studio condotto sulle aziende presenti nel periurbano ha evidenziato che un terzo della proprietà ha sede in Via Repubblica: in tal senso sarebbe opportuno anche valutare le norme edilizie, rivolte alla proprietà e meno all’affittuario.Ci sono aspetti importanti nell’urbanistica in quanto essa rappresenta misure di investimento strutturale per le aziende e per chi è titolato (figura da indagare) ad intervenire.L’agricoltura ha responsabilità importanti per quanto concerne l’uso delle risorse, soprattutto dell’acqua e dell’energia. L’impatto dell’uso di queste fonti è significativo e andrebbero trovate soluzioni ecocompatibili, anche intervenendo nel ciclo, con la possibilit`per esempio di riduzione della produzione di liquami, sistemi di accumulo compatibili e sostenuti da incentivi anche definiti urbanisticamente, trasformazione in biogas, per citarne alcune.

L’agricoltura svolge ruolo attivo nella tutela del territorio, fattore da riconoscere a cominciare dalle aree periurbane che dovrebbero essere soggette a tutele come le zone di montagna. L’agricoltura è sottovalutata nel suo insieme e nelle sue molteplici funzioni e attività, anche nella sua funzione di tutore ambientale, ruolo che le si chiede di svolgere volontariamente e a titolo gratuito. La tutela attiva del territorio esercitata dall’agricoltura deve essere “compensata”. Si possono individuare diversi strumenti. Ad oggi ci sono troppe regole e pochi incentivi: bisogna invertire la condizione. Anche il recupero dei fabbricati esistenti può essere una risorsa, ma deve essere pianificata in tale direzione.Per le aziende agricole è necessario facilitare e agevolare l’accesso ai fondi destinati dal PSR e dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) per i miglioramenti che questi programmi consentono (ad esempio il riuso liquami), nonché per la ristrutturazione e realizzazione di allevamenti idonei al benessere animale che richiede uno spazio pro capite maggiore.

Il territorio agricolo è luogo di forte richiesta per espansione edilizia ed è quello che ha più contrasti di ruolo e funzione. È un territorio “aggredito” da tutte quelle funzioni e attività, svariate e anche innovative, che non trovano collocazione nelle restanti zone omogenee.

Le aree agricole sono il luogo della sovrapposizione di tematiche e dinamiche diverse: da quelle produttive a quelle ambientali. Inoltre, il territorio deve confrontarsi con il tema del recupero e riconversione degli edifici non più connessi all’attività agricola, il tema delle aree di pertinenza con conseguente compromissione di terreno agricolo. In un certo senso è aggredito, ai margini del territorio urbanizzato, dall’estensione incontrollata dell’uso delle aree classificate; le stesse norme attuali che regolano le costruzioni a fini agricoli non sono chiare, con particolare riferimento alla titolarità ad intervenire e alla limitazione della possibilità di realizzare nuove residenze. Occorre affrontare in modo oggettivo il fatto che la zona agricola non è appannaggio dell’attività agricola.

Si deve importare la visione dell’agricoltore. Un tavolo permanente di confronto e condivisione delle “policies” con gli agricoltori, oltre a molti altri temi quali le modalità edilizie e le modalità ambientali, l’obbligo di urbanizzazioni a scapito di SAU (Superficie Agraria Utilizzata), l’emersione dei reali bisogni del mondo agricolo. È un canale per tutelare le esigenze degli agricoltori, oggi mancante, e per avere un osservatorio tematico nel tempo.La pianificazione urbanistica si muove a livello strategico e l’auspicato tavolo aiuta ad individuare strategie e obiettivi chiari e definiti.La conoscenza del territorio e delle sue particolarità sono alla base delle scelte di pianificazione. È importante conoscere le tipologie e colture (nel comune sono praticate 61 tipi) e le loro dimensioni.Il tema del consumo suolo è importante perchè il suolo è il luogo deputato all’agricoltura. Il paesaggio agrario parmigiano è scandito da un sistema di case rurali da recuperare e valorizzare.

Quando si indica Food Valley si tende a sovrapporre la produzione agricola e l’attività di trasformazione industriale del prodotto alimentare. L’Università di Parma sta lavorando sul tema della BIOECONOMIA (economia basata sull’utilizzazione sostenibile di risorse naturali rinnovabili e sulla loro trasformazione in beni e servizi finali o intermedi (European Commission, 2012b)); la bioeconomia comprende non solo settori tradizionali come l’agricoltura, la pesca, l’acquacoltura e la selvicoltura, ma anche settori economici più moderni come quelli delle biotecnologie e delle bioenergie quale ambito fortemente connesso all’agricoltura. La bioeconomia rappresenta meglio questo sistema.

Si deve individuare, a livello di territorio, una “food policy” connettendo la domanda con l’offerta alimentare, strutturarsi e proporsi come biodistretto.Il tema dell’irrigazione e dell’approvvigionamento idrico è di particolare rilevanza per il settore agricolo e attualmente sono evidenti aspetti di preoccupante urgenza, quali la criticità del sistema delle acque superficiali in termini quali-quantitativo e di emungimento in falda profonda.La sfida futura è potenziare la qualità delle acque (anche da fattori inquinanti come le microplastiche) e potenziare la rete delle acque superficiali aumentandone anche la quantità a disposizione dell’agricoltura. Non si fa agricoltura senza acqua.

Al PUG si chiede una strategia di conservazione e potenziamento della rete idrica superficiale, nonché di miglioramento dei parametri qualitativi.Inoltre il PUG deve coordinarsi con la componente idraulica e prevedere la risposta ai bisogni futuri mediante interventi di casse di espansione e vasche di laminazione, nonché prevedere bacini di stoccaggio aziendali e/o infraziendali.

Elementi chiave:

  • elevata aspettativa e richiesta di “esserci”
  • complessità del territorio agricolo e necessità di sua conoscenza
  • trasformazioni strutturali in atto del settore agricolo e dell’azienda agricola (attenzione al prodotto di qualità, bio e benessere animale)
  • metabolizzazione delle tematiche ambientali e consapevolezza di ruolo, con richiesta di non essere tutore a titolo gratuito
  • richiesta di incentivi e di strumenti tattici di risultato, facilitazione all’accesso dei fondi PSR e PNRR dedicati
  • facilitazione e dialogo in fase di PSA con AC
  • PUG:
  • salvaguardia della SAU
  • meno regole
  • meno limitazioni
  • regole più semplici e più flessibili
  • incentivi alla ristrutturazione aziendale, al recupero dei fabbricati dismessi e/o incongrui e alla ecocompatibilità
  • tutela del periurbano

Riflessioni:
Il tavolo ha presentato una aspettativa alta e la necessità di indagare “il territorio agricolo“ (luogo di molteplici attività e funzioni) e di conoscerlo meglio. La richiesta di una sede di confronto e formazione delle “politiche” è sembrata accorata e urgente.

Il comune di Parma presenta una alta percentuale di territorio agricolo attivo ed è la capitale della “Food Valley”. Valorizzando queste condizioni e al contempo quanto emerso dal tavolo, si potrebbe cogliere un mix di più opportunità quali ad esempio:

  • Attivazione di un tavolo permanente dedicato alle politiche per le zone agricole.
  • Ipotizzare un protocollo di programma con le associazioni di categoria per fissare i cardini programmatici del PUG, e anche del biodistretto (esempio uso di fitofarmaci).
  • Redigere il PUG a misura di “suolo agricolo” quale asset strategico e strutturale delle politiche urbanistiche.
  • L’ampio territorio rurale ha una robusta valenza e una forte funzione quale territorio “verde” almeno di pari importanza rispetto al verde “botanico”: opportunità di considerarlo (non solo un biodistretto) quale fattore determinante della strategia ambientale e dei servizi ecosistemici
  • PUG con normativa rinnovata e orientata alla premialità, introduzione del concetto di uso temporaneo e reversibile per rispondere ad esigenze aziendali in fase di transizione ed innovazione.

Punti di forza

  • Presenza al tavolo con consapevolezza di ruolo, intensa partecipazione ed elevata aspettativa.
  • Territorio agricolo quale luogo di complessità e compresenza di funzioni diverse (agricole, residenziali, manifatturiere, botaniche, ricreativo sociale, idriche, ambientali, ...)
  • Caratterizzazione di Food Valley, produzione di prodotti tipici
  • La percentuale del territorio comunale attivamente coltivata, elevata produttività e varietà colturale

Punti di debolezza

  • Assenza di luogo deputato alla formazione delle policy e della governance della politica agricola a scala territoriale (con AC).
  • Insufficiente sistema infrastrutturale e logistico a supporto della Food Valley e del sistema agricolo
  • Complessità e rigidità dell’apparato normativo urbanistico/edilizio
  • Elevata idroesigenza di settore a fronte di deficit della rete idrica in termini quali-quantitativi
  • Rapporto con l’esternalità complesso e a volte conflittuale (es: pressione antropica, compresenza di residenza-allevamento, contiguità con il tessuto urbano e/o altre funzioni, …)
  • Complessità, rigidità, limitazioni dell’apparato normativoIl

Minacce/opportunità

  • Disconoscimento del settore e poca presenza nei piani in generale
  • Elevata idroesigenza del settore agricolo, rete idrica superficiale in fase critica e aumento dell’emungimento in falda profonda, qualità delle acque
  • Pressione antropica, erosione della SAU, consumo suolo
  • Agenti inquinanti
  • Apparati normativi troppo complessi e troppo rigidi
  • Erosione della SAU a favore di altre attività

Proposte operative

Il PUG è occasione per “conoscere” il territorio extraurbano, la cosiddetta zona omogenea e dove coesistono diverse funzioni e diverse necessità.Forte presenza nelle politiche di piano. Valorizzazione della filiera. Definizione di strategia urbanistica.Attivazione di un tavolo permanente dedicato alla concertazione delle politiche attive dell’agricoltura e della bioeconomiaPUG quale strumento di programmazione e strategia di:

  • Conservazione della rete irrigua
  • Qualità delle acquee
  • Connessione con gli aspetti idraulici per la programmazione di bacini stoccaggio aziendale e/o infraziendali
  • Potenziamento delle rete idrica superficiale (per quantità e qualità delle acque)
  • Riduzione dell’apparato normativo, sua semplificazione e aumento del grado di flessibilità rivolto alle esigenze aziendali

PUG con meccanismi premiali e incentivanti per interventi virtuosiIncentivi premiali, accompagnamento, facilitazione di accesso ai fondi dedicati (PSR, PNRR, ma anche PUG) e alla transizione energetica ed ecologicaValorizzazione del periurbanoPUG: SEMPLIFICARE SENZA LIMITARE•



04 - La città e il lavoro

"Working and living"

Parma a nome del Comitato SPIP (società parmense degli insediamenti produttivi) importante realtà parmigiana, deve essere rilanciata. Serve sbrogliare la matassa giuridica per poter vendere i lotti della curatela fallimentare, stante la cospicua richiesta di imprenditori interessati ad insediarsi nell’area (ci sono 110 aziende insediate). Va ripensata una nuova funzione all’ecomostro (parcheggio multipiano non terminato) di proprietà privata: il Comitato SPIP ha un progetto per dare una nuova funzione al parcheggio, che alimentato a pannelli solari, potrebbe divenire una residenza temporanea per camionisti (sosta, alloggio, bagni, ricariche varie di energia) che sono numerosi a frequentare l’area e che per legge devono fare soste.
Vanno censiti e normati vari “contenitori vuoti”, ad esempio “le Vele” a San Prospero, i Pois vicino all’IKEA, l’ex edificio De Simoni in centro ed altri. Si devono risolvere caso per caso con le soluzioni migliori (magari attribuendo nuove funzioni per la possibile vendita o delocalizzandoli con premialità o con soluzioni anche più radicali).

CEPIM SPA INTERPORTO DI PARMA - L’area è satura, ma in continua espansione: il passaggio gomma-ferro al Cepim è una realtà: si sta completando il terminal ferroviario (sono stati posati i binari e stanziati 4,5 milioni di euro di finanziamenti). Serve sempre più logistica ed intermodalità, sempre più “verde”, come nei piani del CEPIM. Si spera in un aiuto finanziario dalle realtà parmigiane per completare il terminal e le opere connesse. In prospettiva serve un nuovo “ponte sul taro” per dare nuove aree (in Parma) per ampliamento interporto: basta con improvvisate area di logistica, senza regole, perché non “interporti”, con strutture che nel tempo non garantiscono sviluppo controllato e con forti dialoghi anche internazionali.

L’interporto di Parma (che è posto a Fontevivo) è il 7o d’Europa ed il 2° di Italia, ma si conosce poco questa realtà a Parma, che invece è nota in tutta Europa. Logistica è materia trasversale e complessa: il lavoro non è solo “magazziniere” o “carrellista”: servono manager della logistica: c’è forte richiesta ma pochi candidati. Occorre fare rete con Parma e con le istituzioni e le realtà del capoluogo per creare lavoratori per tale tipo di lavoro (di qualità e specialistizzato). Serve un progetto formativo, fatto da imprese ma anche solo per far conoscere il progetto che CEPIM sta già facendo, ma che va diffuso per dar lavoro a molte persone.

Nella SPIP si possono certamente liberare i lotti bloccati dal fallimento e dare nuovo impulso alla zona, ad esempio, con scuole di formazione nella logistica (come segnala il CEPIM)Il possibile punto di ristoro per camionisti (nell’ex park non terminato) va sicuramente esaminato in base a un progetto di fattibilità ben strutturatoLa possibile nuova stazione dell’alta velocità per Parma è sicuramente un volano per l’attrattività di Parma come “città del lavoro smart”Occorre agevolare la flessibilità del lavoro, con percorsi ben definiti e tempi certi anche con l’insediamento di possibili luoghi di sperimentazioni delle potenzialità dell’idrogeno, risorsa poco studiata ma dalle grandi potenzialità in tanti campiCi sono temi che aumentano la potenzialità, anche per il lavoro, dei temi infrastrutturali, quali la stazione AV, la Cispadana, la TI-BRE la Pedemontana, l’aeroporto, la Pontremolese, ecc.

Generale38Il personale va qualificato, formato, abituato ad essere competente. Le infrastrutture certamente renderebbero Parma attrattiva per il lavoro, di qualunque tipo, specialmente qualificato, evitando ai nostri giovani (e meno giovani) di “migrare” verso altre province o regioni. Alcune aree artigiane vanno riqualificate e rafforzate, come ad esempio a MoletoloAlcune esperienze di una start up innovative: prima startup in Italia a coniugare tessuti sostenibili ed economia circolare, grazie a un sistema integrato di shopping intelligente e produzione zero waste. Per questo serve una cucitura tra impresa e scuola, per formare cultura di impresa e parallelamente vanno colti gli spunti che giungono da “industria 2.0” passando da una prospettiva di mercato lineare ad una prospettiva post-industriale di “mercato-società reticolare”: occorre una visione di network, sistemica.Serve una semplificazione della normazione del centro storico; se la flessibilità ed il cambiamento si sono imposte sul lavoro, urge sburocratizzare l’insediamento di nuove attività. Va rivitalizzato il “negozio di vicinato”: crea lavoro e, per chi lavora a casa o in ufficio, è comodo e familiare. Va rivitalizzato e valorizzato il centro storico (quello dentro la ZTL). Serve una formazione per “fare imprenditori” non improvvisati, ma consapevoli e qualificati

La pandemia ha insegnato che il rilancio delle attività passa anche attraverso la creazione di nuove superfici (anche provvisorie) come gli spazi all’aperto, utilizzando aree pubbliche o spazi dismessiLe edicole (di giornali) sono (come le poste) punti diffusi sul territorio, ma che stanno soffrendo: va data loro nuova linfa affidando altri servizi (di supporti ai cittadini ma utili al rilancio).

Il lavoro sta cambiando e continuerà a cambiare

La professionalità non si inventa: va preparata dallo studio. Il lavoro non è più la pena per chi non studia: si deva studiare anche per lavorare. Esiste interconnessione a Parma tra Food-Turismo-Commercio

La cultura è l’altro volano, che attira il turista ed il turista sta nel centro storico, apprezza il food e acquista dai commercianti in centro. La digitalizzazione è altro importante strumenti per aiutare la crescita del lavoro
Parma è un territorio ricco che necessita delle strutture intermodali che merita, quindi, va vanno bene sia l’aeroporto sia la stazione Alta Velocità. Le imprese devono dialogare tra loro maggiormente, anche con l’aiuto del Comune. Le esigenze della varie imprese sono diverse: non c’è solo il FoodIl food (come sistema lavoro) è un settore limitato e potrebbe andare in crisi se il “cibo” o al fama di Parma capitale del Food” venisse per qualche motivo offuscata. A Parma esiste anche altro. Le industrie di Parma (manifatturiere, metalmeccaniche etc) sono complete, innovative e si possono convertire alle nuove esigenze. Esse sono vitali, perché seguono sogni, realizzandoli con progetti concreti. Il PUG dovrebbe riuscire a definire le condizioni perché le imprese siano in grado di trovare “luoghi” e “servizi” (ad esempio per le start up innovative) per creare nuove occasioni di lavoro.

Il PUG deve prevede tempi e modellizzazione per i progetti strategici. Il lavoro non è solo fatto solo da “edifici” dove si lavora: è fatto da persone che devono essere aiutate ad esprimersi attraverso il lavoro. Va combattuto il precariato e occorre pensare alle nuove generazioni: darsi un orizzonte temporale ampio. Allo stesso tempo serve creare “formazione” per un lavoro professionale e non precario.

Il PUG deve fare una fotografia della città ed andare ad individuare quali sono le criticità che intende risolvere, agevolando la riqualificazione del tessuto urbanizzato esistente, in linea con la ratio del consumo di suolo zero.Da risolvere il tema dei CONTENITORI VUOTI, ovvero di quei fabbricati realizzati in toto o in parte, che sono poi rimasti abbandonati e che vertono in uno stato di degrado.Un breve elenco, che non vuole essere puntuale, ma meramente esemplificativo:

  • Fabbricati PUA S.Giovanni (a fianco dell’IKEA);
  • Fabbricati “centro commerciale Le Vele”;
  • Parcheggio multipiano SN. C8;

Occorre valutare cosa è possibile fare e come poterli utilizzare, esplicitando ovviamente che non si ritiene debbano essere autorizzati necessariamente “centri commerciali”, ma che debbano essere rivalutati e nuovamente “retinati”, al fine di poterli riutilizzare. Alla stessa stregua occorre valutare di risolvere ambiti del territorio che vertono in una sorta di limbo normativo da oltre 40 anni e che necessitano di rivalutazione complessiva per poter intervenire con una rigenerazione complessiva del tessuto consolidato, per esempio all’area EX SALAMINI.


Punti di forza

  • Imprenditori abili
  • peculiarità del territorio e non solo food
  • idee innovative

Punti di debolezza

  • carenza di risorse umane qualificate
  • infrastrutture
  • spazi in cui esprimerle

Minacce/Opportunità

  • infrastrutture
  • formazione
  • flessibilità immobiliare

Proposte operative

  • altà velocità - aeroporto
  • centri per la cultura di impresa
  • dialogo con amministrazione pubblica


05 - La città della cultura

Identità e memoria

Il ruolo primario della cultura nella società quale “scintilla” nei processi territoriali di riqualificazione e rifunzionalizzazione. Cultura come modello di vita trasversale. La cultura va portata nei luoghi e nei contesti dove trova difficoltà a mettere radici (es. periferie). Il Tema centro/periferie apre alcune riflessioni su quanto sia fondamentale portare qualità e cultura all’esterno dei tessuti consolidati e strutturati. I quartieri: ruolo, criticità e potenzialità. La cultura per chi viene fatta? cittadini o turisti? La cultura deve riguardare tutti, può sopperire ad altre mancanze attraverso una partecipazione organizzata.

La visione della città deve considerare i luoghi e gli spazi in modo che si possano collegare attraverso la cultura e la conoscenza del patrimonio territoriale (storia, tradizioni, identità, ecc). L’Importanza del contesto urbano di riferimento (non solo la città ma anche e soprattutto il territorio) Spazio e tempo rappresenta le due coordinate principali, ovvero luoghi per arte/cultura/storia. Importanza di ri-scoprire la dimensione temporale. Un futuro che sia in grado di valorizzare la storia, le tradizioni e l’identità.

  • Spazi urbani - Riqualificazione - Distretti socio culturali
  • Cultura fatta di progetti di caratura ed importanza
  • Protagonismo delle scuole Vs Mancanza delle scuole
  • Università: ruolo predonimante di produzione culturale. Molti spazi potrebbero essere utilizzati maggiormente, proporre nuovi progetti dove i giovani possono far scatenare la propria creatività. Importanza dell’inovazione nella creatività urbana

La cultura e gli spazi ad essa dedicati necessitano di “vivere” H24 e allo stesso tempo essere aperti alle sperimentazioni (anche temporanee) di carattere culturale e sociale. Il Campus Scienze e Tecnologie: contesto primario e dalle infinite potenzialità sociali, culturali, economiche, produttive, ecc. Allo stesso tempo ci si chiede come intercettare i giovani e portarli negli spazi culturali. L’amministrazione comunale deve essere il fulcro delle sinergie culturali tra enti, associazioni, fondazioni, e incentivare forme aggregate di eventi per costruire relazioni sinergiche tra i vari operatori ma anche istituzioni. Deve inoltre esser in grado di veicolare la cultura del paesaggio, della storia, del presente e del futuro visto la sfida che attende la comunità e la società in generale (transizione ecologica ed economica ambientale). La comunità in generale ha bisogno di confrontarsi con una “cultura conoscitiva” a 360°.

Fare cultura: quale cultura verso il 2050? Come il Multiculturalismo e Modernità possono coesistere e generare nuove opportunità? Parma diventa “comunità educante” La costituzione di un decalogo della politica culturale di Parma potrebbe essere il primo passo verso questa direzione, di una città capace di aprirsi al mondo. La mancanza di servizi nel centro storico deve essere strutturante il programma d’intervento con il coinvolgimento delle scuole I tempi della cultura differiscono dai tempi dell’urbanistica. “La cultura batte il tempo”, per questo bisogna provvedere all’utenza debole e alla mancanza di infrastrutture vitali come la rete wi-fi, problema importante nel processo di rigenerazione degli spazi urbani (transizione digitale).

Focus / Proposte

  • Mappatura dei luoghi della cultura che tenga conto anche degli immobili/ luoghi privati di valore storico-culturale e testimoniale, i quali potrebbero avere una fruizione pubblica (alleanza pubblico-privato) all’interno del sistema generale dei servizi. Lavorare coralmente per la crescita del territorio per valorizzare il patrimonio culturale del territorio
  • Mappatura spazi non utilizzati e/o dismessi
  • La città ha molti spazi che non sono utilizzati e/o che necessitano di una rigenerazione fisica e funzionale: il sistema “cultura” deve essere in grado di intercettare questi processi
  • Recupare spazi rigenerandoli per restituirli alla vita sociale attraverso l’interazione culturale
  • Tema degli usi temporanei
  • Centri socio-culturali nei quartieri come luoghi della consapevolezza e della crescita sociale
  • Centri Giovani come luoghi di riscoperta e rinnovamento
  • Progetti culturali sostenibili da un punto di vista sociale, economico ed ambientale
  • Parma: città in fermento dove partecipazione ed innovazione sono e devono essere sempre più fattori di reinterpretazioni dei luoghi
  • Piazzetta antistante il cortile della Cavallerizza
  • Ex vetreria Bormioli quale nuovo spazio per attività socio-culturali
  • Centri giovani
  • Potenziamento dei Poli scolastici superiori (percorsi / aree verdi)
  • Il tema del rapporto ferrovia/città. Opportunità di riconfigurare l’idea di città (tema cesura ferrovia/città)
  • Progettualità per i distretti socio-culturali quali propulsori per lo sviluppo del territorio
  • Un nuovo luogo coperto per grandi eventi
  • Riqualificazione Teatro Guareschi
  • Spazi verdi quali luoghi centrali nella pianificazione urbanistica
  • Cultura dello spazio - lo spazio della cultura
  • Innovazione: importanza della comunicazione
  • Digitale e nuove tecnologie: ruolo e opportunità
  • Sostenibilità strutture esistenti e future

Punti di forza

  • Parma città in fermento dove partecipazione ed innovazione sono fattori di reinterpretazioni dei luoghi.
  • Ruolo primario della cultura quale “motore” nei processi territoriali di riqualificazione e rifunzionalizzazione degli spazi urbani dismessi.
  • Università: ruolo predominante nella produzione culturale. Contesto primario e dalle infinite potenzialità sociali, culturali, economiche, produttive, ecc.
  • Cultura del paesaggio, della storia, del presente e del futuro. Cultura conoscitiva a 360°.
  • Spazi urbani e Distretti socio culturali: luoghi di interazione culturale e sociale.
  • Digitale e nuove tecnologie nei meccanismi di promozione culturale e di comunicazione.

Punti di debolezza

  • Mancanza di servizi nel Centro Storico
  • Poco coinvolgimento delle scuole nei processi di produzione culturale. La scuola dovrebbe avere un ruolo primario nel sistema socio-culturale di Parma.
  • Strategia di coinvolgimento dei giovani da potenziare. “Centri Giovani” come luoghi di riscoperta e rinnovamento.
  • Assenza rete wi-fi diffusa, problema importante nel processo di rigenerazione e rivitalizzazione degli spazi urbani.
  • Mancanza di un luogo coperto per grandi eventi.

Minacce/Opportunità

  • L’amministrazione comunale come fulcro delle sinergie culturali tra enti, associazioni, fondazioni, ecc.
  • “Parma quale comunità educante”.
  • “Decalogo della politica culturale di Parma” per ispirare ed indirizzare le scelte future in ambito culturale.
  • Collegare i luoghi e gli spazi pubblici attraverso la cultura e la conoscenza del patrimonio territoriale (storia, tradizioni, identità, ecc).
  • Università: molti spazi potrebbero essere utilizzati maggiormente, proponendo nuovi progetti dove i giovani possono far scatenare la propria creatività. Importanza dell’innovazione nella creatività urbana, vivere gli spazi “H24”, spazi per sperimentazioni culturali e sociali.
  • La città ha spazi che non sono utilizzati e/o che necessitano di una rigenerazione fisica e funzionale: il sistema “cultura” deve essere in grado di intercettare questi processi.
  • Centri socio-culturali nei quartieri come luoghi della consapevolezza e della crescita sociale
  • Ex vetreria Bormioli quale nuovo spazio per attività socio-culturali.
  • Riqualificazione Teatro Guareschi.

Proposte operative

  • Nelle periferie la cultura sta progressivamente trovando meno spazio e appeal (in particolare nei processi di socializzazione e rivitalizzazione).
  • Sviluppo e promozione culturale rivolto maggiormente a turisti/visitatori e sempre meno alla cittadinanza.
  • I tempi della cultura differiscono dai tempi della programmazione e della pianificazione urbanistica (“La cultura batte il tempo”).
  • Sottovalutato il tema degli usi temporanei nei processi di rigenerazione urbana e recupero fisico di alcuni pezzi di città.
  • Poca attenzione al tema “Multiculturalismo vs Modernità”. Quale cultura verso il 2050?
  • Alcuni progetti culturali poco sostenibili da un punto di vista sociale, economico ed ambientale.


06 - La città e la scuola

Gli spazi educativi

La scuola durante la pandemia ha cambiato totalmente le potenzialità della didattica; nonostante il “bagno di tecnologia”, che sicuramente rappresenta una grande potenzialità per il futuro, la presenza rimane il tema fondamentale, la relazione tra le persone è il fulcro. La correlazione tra gli spazi scolastici e gli spazi della comunità dovrebbe essere di continua interazione e gli spazi aggregativi sono fondamentali ; è necessario valorizzare e prendersi cura da parte della comunità, della condizione giovanile, consapevoli del fatto che la “freschezza progettuale giovanile” è un elemento di forza che va sostenuto e valorizzato. Gli spazi aggregativi, gli studentati devono essere ripensati partendo dal presupposto che la presenza dei giovani in un quartiere è elemento di forza e di rinnovamento. La qualità del nostro sistema scolastico è migliore di altri sistemi esteri e le scuole non devono essere viste come un luogo in cui si portano e si vanno a prendere gli studenti ma come “pezzo “ di un percorso educativo di formazione della persona. L’Università è anche il luogo di accoglienza degli studenti fuori sede e in particolare per gli studenti provenienti dall’estero abbiamo una realtà che andrebbe sostenuta, in particolare nel sistema dell’accoglienza (trasporti, card, servizi culturali..). Il tema della ricerca e del trasferimento tecnologico dell’Università andrebbe valorizzato e favorito con nuovi sistemi laboratoriali e come luoghi privilegiati nei rapporti con le Aziende. Un esempio positivo lo studentato di Mendrisio, come spazio di forte aggregazione per gli studenti.

La scuola è il primo cardine da cui partire ed è fondamentale ricominciare a parlare di scuola in tutte le sue forme. La “scuola” deve iniziare ad uscire dall’edificio e non limitarsi a vivere nello “spazio aula” assumendo grande importanza come infrastruttura educativa e come base di orientamento per il futuro dello studente. L’elemento di comunità per la scuola è fondamentale come luogo in cui si possano fare esperienze di vita sociale.

È in corso un cambio di paradigma assoluto, in cui la scuola non deve essere uno spazio chiuso ma deve diventare un’entità che esce dalle mura scolastiche per interagire con le attività correlate. Vi è la disponibilità di tanti spazi che devono essere resi idonei e valorizzati attraverso l’incentivazione dei laboratori, delle alternanze, delle attività estive e oltre l’orario scolastico. Sarebbe fondamentale riuscire a valorizzare quello che già abbiamo andando a ripensare un patto della Comunità. Esempio interessante il progetto in corso della scuola del Castelletto

Criticità del “mondo” scuola italiano è il fatto di basarsi sulle individualità e sulla difficoltà di fare “sistema” dovuta anche ai diversi livelli presenti. La visione futura si dovrebbe basare sulla centralità della scuola nella società contemporanea con un’idea di scuola con dei punti fermi e assoluti. Riscontra una notevole differenza con il mondo scolastico estero soprattutto nella presenza di spazi dedicati. È necessario fare investimenti importanti per valorizzare l’enorme risorsa che abbiamo come docenti; il ruolo dell’insegnante dovrebbe essere paragonato a quello del medico.

Occorre diventare consapevoli del cambiamento del modello di società in post-pandemia e della necessità di cambiare la scala di riferimento. Idea di scuola come luogo non fisico uguale al pensiero felice; un luogo dove lo studente dal più piccolo al più grande è felice di andare. È fondamentale che chi segue la parte educativa sia a conoscenza delle strategie; elemento di criticità deriva dall’essere scuola sia ente statale che comunale.

Cosa abbiamo imparato dal Covid rispetto al tema scuola? Qual’è la classe ideale per fare didattica? Occorre definire il numero studenti e mq ideali al fine di poter disporre degli ambienti giusti?

È necessario sperimentare per individuare gli spazi ideali in cui fare didattica; durante la pandemia sono stati utilizzati i laboratori e sono stati abbattuti dei muri; finita l’emergenza è opportuno non perdere questa occasione di rimettere a sistema gli spazi a disposizione. È fondamentale la pianificazione e la programmazione in base ai dati numerici, in quanto spesso si agisce in base alle emergenze. Bisogna capire come vogliamo la scuola in base alla scientificità della programmazione. È importante la collaborazione con l’Università e incentivare, intensificare le esperienze di tirocinio con gli studenti universitari sia in pre-laurea che in post-laurea. (Per esempio 6 mesi di pratica presso i cantieri)

Si evidenzia come criticità principale la mancanza nella scuola di una progettazione in quanto troppo spesso si agisce sulle necessità e sulle urgenze. Occorre una visione nuova della scuola a lungo termine. La progettazione è fondamentale al fine che non sia sempre la scuola a doversi mettere in coda. Mission: scuola aperta e scuola accogliente. È necessario ridare dignità alla scuola come luogo di aggregazione sociale per la comunità e in cui educare e sostenere gli studenti. Tre tematiche principali che legano la scuola al sistema territorio:

  • Scuola come luogo di relazioni che con la pandemia ha avuto una forte crisi con molti studenti in difficoltà e un aumento del tasso di dispersione. I numeri degli studenti sono alti e risulta sempre più difficile l’orientamento. La scuola dovrebbe rafforzare l’identità e aiutare il percorso di crescita.
  • Scuola come luogo di cultura; le classi costruiscono cultura e scelte e dovrebbe aiutare a liberare le energie. Un forte limite della scuola di Parma è l’autoreferenzialità
  • Scuola come investimento di risorse con una visione a lungo termine. È prevista una crescita del numero di studenti sino al 2024, stazionaria sino al 2030 e in seguito un calo.

L’orizzonte al 2050 lascia intravedere una riduzione drastica della popolazione con un forte invecchiamento; è stimato un incremento nei prossimi 4-5 anni, una stabilità per qualche anno e in seguito una forte diminuzione. Forte problematica della società senza giovani. Difficoltà nell’utilizzo dei finanziamenti a causa di uno scenario a lungo termine negativo in quanto difficilmente programmabile e in continua evoluzione Gli istituti tecnici oggi sono in grossa difficoltà per il numero elevato di iscritti e per la carenza di spazi nuovi; crescita in controtendenza, relazioni con le aziende e le imprese del territorio con condivisione di intenti. Numerosi i finanziamenti, i progetti e le relazioni/collaborazioni intraprese. Fondamentale portare avanti sinergie virtuose; il sistema ITIS va sicuramente potenziato. (Strategia: continuare ad avere il sostegno dalle Imprese). Fondamentale sarebbe accorpare le varie sedi per la formazione in un’unica sede. A Parma vi è una grande offerta di formazione dispersa in vari punti della città.

Punti di forza

  • Freschezza progettuale degli studenti universitari
  • Corpo docente di alto livello
  • Relazioni con le Imprese del territorio

Punti di debolezza

  • Necessità di disporre di maggiori spazi aggregativi
  • Carenza del sistema ricerca e laboratoriale
  • Individualità e difficoltà nel fare sistema
  • Mancanza di programmazione
  • Autoreferenzialità
  • Carenza aule e spazi
  • Sedi sparse nel territorio per la formazione
  • Difficoltà di gestione dei finanziamenti

Minacce/Opportunità

  • Le scuole come centri civici
  • Andamento demografico
  • Riammodernamento dell’assetto scolastico per stare al passo con le nuove necessità pedagogiche

Proposte operative

  • Tendenza e proposta di indirizzarsi verso i poli scolastici coi quali fare nuove progettualità; avere laboratori e palestre in una logica di sistemi.
  • Visione progettuale estesa
  • Programmazione strategica; un teatro in ogni scuola?
  • Sicurezza e riqualificazione energetica di tutte le scuole
  • lncrementare i laboratori, mense, spazi insegnanti
  • Rivalutare lo stradario di riferimento
  • Riorganizzare la classi con un numero inferiore di alunni
  • Unico polo formazione
  • Incentivare i poli scolastici
  • Incentivare i tirocini esperienziali con l'Università
  • Utilizzo multifunzionale della scuola
  • (oltre gli orari scolastici)


07 - La città e lo sport

Gli spazi dell'attività fisica

Ad oggi la città di Parma non possiede impianti sportivi di dimensioni tali da essere in grado di ospitare grandi manifestazioni ed eventi internazionali, fatta eccezione dello stadio del Baseball. Il tennis si conferma come una disciplina in costante e soddisfacente crescita ma soprattutto all’interno di strutture sportive private. La carenza di spazi vasti all’aperto e un collegamento sportivo della città tra i diversi parchi, in cui le persone possano esprimersi maggiormente nello sport citando come esempio la città di Valencia in Spagna, ben strutturata anche dal punto di vista del verde e dove è possibile vivere lo sport anche all’aperto per tutti i giorni dell’anno. Evidenzia che gli allenamenti a Parma avvengono soprattutto nei due parchi principali quali la Cittadella e il Parco Ducale ma ritiene che non siano sufficienti e a tale proposito il fiume potrebbe essere una buona opportunità per dare continuità e al contempo fornire qualcosa di gradevole alle persone che partecipano alle varie iniziative sportive. La collaborazione tra diverse entità sportive favorisce l’organizzazione di eventi anche gratuiti come ad esempio le camminate serali nel cuore della città.

La FMSI è la Federazione medica del Coni deputata alla tutela della salute degli atleti e di chiunque pratichi attività sportiva, svolgendo anche un importante ruolo sociale e culturale e registrando mediamente circa 10.000 accessi all’anno di sportivi. Ne deriva quindi l’importanza dello sport come fattore di aggregazione e generatore di salute. Non vi è la necessità di costruire nuovi contenitori ma l’esigenza di mantenere quelli esistenti già presenti sul territorio e rafforzare la manutenzione straordinaria. Inoltre, spesso vi è la difficoltà nell’organizzare eventi legata soprattutto alla normativa sulla sicurezza. Ad oggi, sarebbe opportuno dare la priorità alla riqualificazione del Palazzetto dello Sport affinché possa essere utilizzato anche per grandi eventi quali ad esempio i concerti e attività sportive legate anche allo spettacolo e non rappresenti una semplice “cattedrale nel deserto”, ma che sia in grado di vivere la quotidianità. Questo potenziale contenitore potrebbe altresì essere sfruttato dalle istituzioni scolastiche che non possiedono all’interno una palestra o che in determinati momenti non possono utilizzare le proprie. Lo sport in generale necessita di maggior collaborazione tra Enti e Associazioni e impianti accessibili a tutti.

L’importanza del tema dell’accessibilità, evidenzia che a livello regionale (pur essendo l’Emilia Romagna una delle regioni più virtuose) circa il 25% degli impianti risultano accessibili e più del 30% possiedono più di 30 anni con pochissima manutenzione. Si ritiene opportuno tenere presente l’offerta fornita ai cittadini, ovvero nel riuscire a coprire tutte le discipline sportive per gli abitanti di Parma. Devono essere forniti strumenti per favorire competitività e multifunzionalità. Aggiunge che il turismo sportivo dovrebbe essere collegato alla valorizzazione degli impianti (a tale proposito lo stadio Tardini è, ad oggi, utilizzato soltanto per mezza giornata a settimana).

Il tema dello sport ricopre un ruolo determinante e rappresenta un tema trasversale alla cultura, alla scuola, al turismo e alla mobilità. Fino ad ora lo sport è stato sottodimensionato e sottovalutato. Si tratta di uno strumento di prevenzione nei confronti di tante malattie che hanno un enorme costo, incide oltre il 50% del bilancio e per questo necessita di maggiori risorse.

Delle possibili proposte migliorative in questo senso potrebbero essere così elencate:

  • utilizzo delle aree verdi, dismesse e non utilizzate da adibire alla pratica sportiva (ovviamente ad un costo irrisorio) e per generare maggior sport diffuso;
  • favorire aggregazione e sinergie tra realtà sportive che sono legate al volontariato;
  • maggior supporto alla formazione

Fondamentale la riqualificazione dello stadio Tardini di Parma per dare alla città di Parma un impianto di ultima generazione, inclusivo, ecosostenibile e multifunzionale in grado di essere utilizzato da tutta la comunità. La città è dotata di molti parchi ma non un equilibrio, un punto d’incontro e una conoscenza diffusa. Inoltre, vi è la necessità di formazione delle varie associazioni sportive affinché vi sia una collaborazione e sinergia per sfruttare al meglio i bandi e le varie opportunità. Si sottolinea come la maggior parte degli istituti scolastici di Parma siano dotati di una propria palestra ma purtroppo vi è la difficoltà di utilizzarle in determinate fasce orarie, ovvero al di fuori dell’orario standard. È di fondamentale importanza anche il tema delle visite mediche sportive per le quali viene riscontrata una enorme difficoltà nelle prenotazioni e spesso al fine di accelerare le tempistiche si è costretti ad effettuarle presso centri specialistici privati. I bandi dovrebbero essere più mirati allo sport e idonei per il tipo di struttura e le società sportive siano affiancate da un “Service” per facilitare a svolgere le numerose attività burocratiche e fornire le istruzioni per la compilazione dei bandi (Europei, Regionali, Comunali) che possono ricomprendere le varie attività.

Strategico recuperare edifici dismessi per poterli affidare e dare in gestione alle società sportive e alla necessità di impianti anche di piccole dimensioni ma attrattivi (non grandi contenitori sottoutilizzati). Oggi abbiamo un cambio di visione di come la gente percepisce lo sport. Vi è la necessità di amministrare lo sport come tutti gli altri settori e purtroppo quando non vi è una base strutturata e gestita soltanto da volontari, il controllo diventa complicato. Ricorda che vi è un modello che funziona molto bene in ambito sportivo ed è quello anglosassone. Ad oggi manca sicuramente maggior cultura sia nelle scuole che nelle famiglie e vi è carenza di dati effettivi sugli impianti sportivi. Sottolinea che il Coni ha redatto anni fa un censimento degli impianti e che tale documento potrebbe essere aggiunto a quello eseguito a livello regionale. A tale proposito sono state previste alcune iniziative come l’indizione, ad ottobre, di un Concorso di idee e un questionario che verrà divulgato nelle scuole e sottoposto agli alunni per la valutazione della pratica sportiva a livello giovanile. C’è la necessità di una attenta qualificazione degli istruttori e l’analisi del fenomeno dell’abbandono dell’attività sportiva. Ricorda che di recente è partita una importante iniziativa denominata “Riattiviamoci al parco” con un’attenzione privilegiata per gli adolescenti ma purtroppo le adesioni di quest’ultimi sono risultate molto carenti. La fascia di età risulta essere molto critica, pertanto andrebbero intercettati soprattutto a livello scolastico. Vi è difficoltà nel possesso di un dato veritiero in quanto spesso il numero delle tessere non corrisponde a quello effettivo dei tesserati. Priorità assoluta la riqualificazione del Palazzetto multifunzionale. La valorizzare e rendere maggiormente fruibili gli spazi verdi e il greto del Parma sono priorità come del resto lo sport necessiti di più risorse. Inoltre sarebbe da valutare e da tenere in considerazione anche la ristrutturazione degli impianti esistenti e ad oggi esiste una consistente competizione tra Enti e istituzioni sportive ai vari livelli.

Punti di forza

  • Turismo
  • Benessere
  • Sostenibilità e mobilità dolce
  • Comunità
  • Scuola
  • Rigenerazione urbana

Punti di debolezza

  • Scarsità di strutture adeguate ad ospitare eventi a grande scala.
  • Insufficienza di risorse.
  • Valore dello sport sottovalutato e sottodimensionato.
  • Carenza di aree verdi attrezzate e di una rete di collegamenti tra i diversi parchi (anche ciclo-pedonali).
  • Mancanza di Polisportive di opportunità inclusive in grado di valorizzare il ruolo sociale dello sport.
  • Mancanza dello Sport come attore educante nel mondo della scuola.
  • Valorizzazione dello Sport “destrutturato”

Minacce/Opportunità

  • Riqualificazione impianti esistenti e aree verdi
  • Accessibilità
  • Turismo
  • Scuola e sport
  • Valorizzazione della diversificazione funzionale degli impianti e della multidisciplina
  • Diversificazione dell’offerta diffusa

Proposte operative

  • Recupero delle aree verdi non utilizzate e degli edifici dismessi.
  • Ottimizzare l’utilizzo degli impianti sportivi e potenziare la manutenzione straordinaria
  • Agevolare l’utilizzo delle palestre (interne alle scuole) anche fuori dell’orario scolastico.
  • Mappatura degli impianti accessibili.
  • Valorizzazione delle strutture e degli spazi “for all”.
  • Realizzazione di grandi eventi e di riqualificazione di impianti (Stadio e Palazzetto) multifunzionale e per tutta la comunità.
  • Realizzazione di un percorso educazionale che coinvolga gli enti pubblici, le società sportive e i cittadini per creare la cultura dello sport.
  • Promuovere le Polisportive;
  • Agevolazione delle procedure attraverso un Service.
  • Incrementare l’offerta di discipline sportive per massimizzare la diffusione delle pratiche sportive.


08 - La città della salute e della cura

Dalla "cura al "prendersi cura"

L’Azienda ospedaliera universitaria di Parma fa capo al distretto USL costituito dal Comune di Parma e dai comuni di Colorno, Sorbolo, Torrile e Mezzani. (Distretto = 200.000 abitanti). La struttura sul territorio è costituita dal polo specialistico dell’ospedale Maggiore e da una rete di servizi territoriali facenti capo in particolar modo alle “Case della Salute”, di seguito:

Casa della Salute Pablo
Casa della Salute Bambino e Adolescente
Casa della Salute Montanara
Casa della Salute Parma centro
Casa della Salute Pintor-Molinetto

In aggiunta alle case della salute la rete territoriale diventa più capillare grazie ai medici di medicina generale, alla presenza ambulatoriale, ai punti prelievo, ai centri di salute mentale (di cui si segnala la presenza di appartamenti diffusi nel territorio) e a tutti quei servizi che fanno capo alla sanità pubblica. Quel che emerge rispetto alla situazione del sistema sanitario della Città di Parma è che la diffusione dei servizi sanitari sparsi nel territorio raggiunge un discreto livello, fondamentale anche per quella che è stata la gestione emergenziale Covid. Quello che l’emergenza Covid ha evidenziato maggiormente è stato anche il rientro al domicilio difficoltoso che i guariti hanno vissuto e come il ruolo del professionista di medicina abbia sconfinato in un supporto psico-sociale necessario per evitare la disgregazione comunitaria che in alcune zone della città (fenomeno globale) è avvenuta. Il ruolo dei medici nell’uscire dalle vesti specialistiche per avere una partecipazione ancor più attiva nella comunità è stato fondamentale.

La dimensione diffusa dei servizi sanitari del territorio deve essere integrata da un ulteriore sistema di servizi complementari rivolto alle persone che godono di minore mobilità e per i quali il principio della prossimità è più importante: i più fragili (anziani, bambini, disabili, malati, persone in difficoltà, ecc.). La dimensione di quartiere diventa fondamentale per i soggetti fragili e la dotazione dei servizi deve essere calibrata su quei servizi ormai essenziali che la dimensione assistenziale richiede.

Le “case della salute” necessitano di essere trasformate in luoghi a disposizione dei quartieri attraverso un’implementazione e una integrazione di servizi collaterali votati alla dimensione sanitaria e assistenziale. Le “case della salute” dovrebbero diventare dei veri e proprio luoghi fondamentali per lo sviluppo della comunità.

Dalla "casa della Salute" alla "Casa della Comunità"

Una promozione della salute che tenga conto della dimensione sociale del benessere fisico e mentale. Un altro aspetto legato al tema della Città della salute e della cura è quello relativo alla mobilità: mobilità e servizi vanno di pari passo quando si parla di soggetti fragili, pertanto è emersa la necessità di considerare la mobilità al di fuori dei tradizionali parametri utilizzati, ma una nuova analisi che sia in grado di proporre un nuovo “Diario della Mobilità”, per una mobilità che tenga conto delle esigenze de soggetti più fragili.

Fra urbanistica e salute

Emerge un dato rispetto al tema della salute: Il sistema sanitario (la cura) incide per 15% della salute collettiva, il restante 85% è derivante dalle condizioni socio-economiche e territoriali. Pertanto, le scelte urbanistiche hanno avuto e avranno un ruolo decisivo nel miglioramento delle condizioni del benessere collettivo della cittadinanza. Ed è possibile che lo facciano da un lato individuando le “determinanti urbane” che influenzano maggiormente il benessere collettivo attraverso un approccio analitico di raccolta dati e sperimentazione, dall’altro implementando politiche urbanistiche mirate fortemente il tema della salute. Fra queste sono da segnalare alcuni interventi che hanno avuto un ruolo positivo nel miglioramento del benessere cittadino:

La Cittadella come Luogo della promozione di attività salutari.
La presenza del Parco Ducale
La pedonalizzazione di alcune vie del centro storico

Vi è la necessità di aumentare e ramificare la rete ciclopedonale esistente. Gli altri aspetti su cui le politiche urbanistiche risultano fondamentali sono quelle prima citate relative alla diffusione dei servizi sanitari nel territorio, alla loro accessibilità e alla loro integrazione necessaria con servizi complementari in modo da rafforzare la dimensione dei quartieri in particolare per i soggetti fragili.

Un Polo Ospedaliero aperto alla città

Per quanto riguarda il Polo Ospedaliero l’idea è quella di aprirlo sempre più verso la città e trasformarlo in un grande Parco cittadino incrementando l’accessibilità ciclabile. Nel Piano programmatico aziende sanitarie si sta lavorando inoltre ad un’integrazione dei servizi rivolta in particolar modo ai 4.000 dipendenti dell’ospedale stesso attraverso l’attuazione di progetti di welfare nido/materna, ecc. in modo da migliorare la dotazione di servizi e l’incentivazione della qualità del lavoro presso l’ospedale. A questo si affianca la questione demografica e la riconfigurazione degli spazi. Infatti una questione rilevante riguarda la questione socio-demografica e la necessità di ampliare il quadro dell’analisi alla questione della residenzialità e alla dotazione dei servizi per gli anziani. L’invecchiamento della popolazione e le nuove esigenze legate ad un assistenzialismo diffuso implicano un nuovo ragionamento sulla questione degli spazi ad una scala più minuta. Il PUG dovrà tenere in considerazione delle nuove esigenze e definire delle strategie chiare a riguardo.

Elementi chiave

  • Il sistema sanitario ha la possibilità di avere una raccolta di dati che possono essere utili ai progettisti per orientarsi nelle azioni progettuali per la città;
  • le scelte urbanistiche possono migliorare, sono fondamentali per la tutela della salute di una città, e quindi dei cittadini (es. piste ciclabili, zone pedonali, ecc.) perché possono favorire sia il movimento e l’attività motoria dei cittadini che la partecipazione attiva alla vita di comunità, stimolando in tal modo autonomia e funzioni motorie e cognitive. Inoltre la diffusione nei singoli quartieri e la facilità di accesso delle strutture sanitarie favoriscono l’accesso alle cure dei cittadini;
  • la “casa della salute”: diffusa nei quartieri può essere implementata con strumenti che portino i cittadini all’autodeterminazione, alla consapevolezza, ai legami sociali significativi
  • la città deve mettere al centro la persona anche attraverso suggestioni sul versante sanitario (cura) ma anche sociale (benessere)
  • Passare dalla “CURA” a “PRENDERSI CURA”.

Le opportunità logistiche e di fruizione dei luoghi del quartiere siano pensati/progettati come messa in rete dei posti più disparati che promuovono salute, resi consapevoli del loro ruolo sociale: le statistiche confermano che i luoghi accoglienti promuovono l’85% della salute.

Punti di forza

  • Ospedale Maggiore
  • Case della Salute
  • Servizi capillari di medicina generale
  • Dalla “casa della Salute” alla “Casa della Comunità”.
  • La Cittadella come Luogo della promozione di attività salutari.
  • La presenza del Parco Ducale
  • La pedonalizzazione di alcune vie del centro storico.
  • Integrazione del polo sanitario con servizi rivolta in particolar modo ai 4.000 dipendenti dell’ospedale stesso attraverso l’attuazione di progetti di welfare nido/materna, ecc. in modo da migliorare la dotazione di servizi e l’incentivazione della qualità del lavoro presso l’ospedale.

Punti di debolezza

  • Rientro al domicilio difficoltoso per malati di Covid senza la possibilità di avere un’adeguata assistenza
  • Il ruolo del medico di base diffuso nella città in epoca covid è stato una risorsa ma la propria competenza è sconfinata in supporto psico-sociale. Da specialistico a punto di riferimento sociale.
  • Servizi sanitari integrati da un ulteriore sistema di servizi complementari rivolto alle persone che godono di minore mobilità e per i quali il principio della prossimità è più importante.
  • La dimensione di quartiere diventa fondamentale per i soggetti fragili e la dotazione dei servizi deve essere calibrata su quei servizi ormai essenziali che la dimensione assistenziale richiede.
  • “Diario della Mobilità”: i più fragili al centro. Per una mobilità che tenga conto delle esigenze de soggetti più fragili.
  • Il sistema sanitario (la cura) incide per 15% della salute collettiva, il restante 85% è derivante dalle condizioni socio-economiche e territoriali
  • Necessità di aumentare e ramificare la rete ciclopedonale esistente
  • Le scelte urbanistiche hanno avranno un ruolo decisivo nel miglioramento delle condizioni del benessere collettivo della cittadinanza.
  • Per un Polo Ospedaliero aperto alla città

Minacce/Opportunità

  • La questione demografica e la riconfigurazione degli spazi. L’invecchiamento della popolazione e le nuove esigenze legate ad un assistenzialismo diffuso implicano un nuovo ragionamento sulla questione degli spazi ad una scala più minuta.
  • Disgregazione comunitaria che alcune zone della città hanno vissuto.

Proposte operative

  • Distribuzione diffusa e capillare dei servizi per la cura delle persone
  • Implementare progettualità inserendo spazi per il primo soccorso.
  • Medicina a distanza
  • sviluppare il polo ospedaliero come nuovo hub per la medicina e la cura
  • Possibilità di ampliare l’offerta dei servizi dell’ospedale rafforzando programmi e funzioni lungo il perimetro e nei dintorni
  • Rendere il parco polo ospedaliero attraversabile pedonalmente e anche da cicli.


09 - La città verde

Ambienti resilienti

Occorre riavvicinare la natura ai cittadini. Per cogliere la sfida ai cambiamenti climatici e nei confronti della biodiversità è importante diversificare il verde con aree diversamente naturalizzate. La trattazione / pianificazione del verde deve essere distinta in due livelli/ categorie:

  • Il verde corridoio per la biodiversità: da rispettare, da fruire anche solo visivamente (ad esempio nel caso del torrente Parma, educando alla fruibilità dall’alto) e da rispettare evitando inquinanti di vario genere (anche luminoso);
  • Verde alle cui funzioni di mitigazione e adattamento ai CC, si aggiunge la funzione ricreativa: il verde urbano;

In ottica “win-win” occorre cercare di individuare le aree con maggiori potenzialità, all’interno del quadro conoscitivo. Quali aree hanno maggiore naturalità? Dopo la pandemia servono spazi all’aperto per le scuole, anche utilizzando e manutenendo quelli esistenti (es. Istituto Bocchialini e Parco Ducale); a latere occorre considerare gli aspetti legati alla sicurezza nei parchi’: poca luce esige videosorveglianza. Differenze tra il nord Europa e l’area mediterranea: il nord non teme il verde, ma ne pianifica anche la manutenzione. Le potature agli alberi sono fatte nei primi anni di vita, per dare loro una struttura: la pianta adulta non si tocca. In area mediterranea, al contrario, la pianta si tocca solo in età adulta quando o ha o causa problemi. La pianificazione del verde deve tendere sia al ‘verde quotidiano’ o di uso attuale, sia al ‘verde per il futuro’. Pensare e perseguire la compresenza del verde e del ‘grigio’ (spazio mineralizzato), interno al verde. Necessità di informazione/educazione per creare consapevolezza e accettazione anche degli aspetti ‘negativi’ del verde: si devono accettare gli insetti e il parcheggio piantumato che fa sì ‘che mi si sporchi l’auto parcheggiata’. Dare un’identità ai luoghi ‘verdi’, denominandoli, esprime preoccupazioni in merito alla attribuzione di identità allo spazio verde antropizzandolo: nella fertile pianura padana occorre naturalizzare, non antropizzare. Spazio verde come luogo urbano di incontro e comunità. Rete verde alberata come strumento di collegamento tra città e periferia, città e frazioni. Occorre favorire la mobilità, come accaduto ad es. durante la pandemia, lungo i corsi d’acqua. I percorsi, per essere confortevoli, devono essere alberati. Porre attenzione alla zona nord della città, dove ai problemi onnipresenti si aggiunge il ‘progetto cargo’ dell’aeroporto. Minor presenza del verde nel quartiere San Leonardo – rispetto le zone a sud della città – dove si assiste a un minor senso comunitario: ‘la panchina nel parco aiuta l’incontro’.

Tra 30 anni il problema sarà la carenza di acqua: trovare luoghi per l’acqua (bacini e fossati inondabili con serbatoi per la raccolta delle acque); TEMA SOVRACOMUNALE legato soprattutto alla pratica agricola. Occorrerebbe approfondire il complesso tema dell’agricoltura urbana che, pur intersecando il tavolo tematico dedicato all’agricoltura, presenta forti specificità e differenze. Sulla manutenzione del verde si sviluppa un dialogo a più voci sia sulle responsabilità penali conseguenti alla caduta accidentale di alberi, sia sulla necessità di manutenzione e sostituzione delle alberature (ad es. le piante dello stradone sarebbero già state sostituite tre volte), con possibile proposta, ovvero, programmare gli interventi, anche i più dolorosi, accompagnandoli con processi partecipativi.

Elementi chiave

  • Necessità di avere una baseline di dati conoscitivi relativi al sistema del verde con riferimento in particolare alla biodiversità (flora e fauna) del territorio comunale ora del tutto assente.
  • Non si può pensare di disgiungere la pianificazione del verde dalla pianificazione urbanistica. Gli effetti di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici rischiano di aver minore efficacia.
  • Occorre considerare la dimensione / pianificazione sovracomunale del verde sia rispetto alla sua funzione di fronte ai CC, sia nella valenza di corridoio / rete ecologica e biotica.
  • La pianificazione strategica è di estrema importanza per avere nozione su dove e come indirizzare gli interventi e le proposte provenienti dai privati. Un esempio, esposto da Chiesi e Mortali, sono le piantumazioni offerte dal consorzio KilometroVerde, effettuate laddove c’è disponibilità. Senza un piano organico gli interventi sul verde hanno minor efficacia.
  • La città consolidata e il verde pubblico: anche se presenti, i parchi pubblici, sono mal distribuiti. Es. San Leonardo, dove alla densità edilizia non fa riscontro la presenza diffusa del verde. Questo, seppur presente quale attrezzatura pubblica, è in posizione decentrata.
  • Attenzione all’accessibilità e alla distribuzione del verde sul territorio: in quanto tempo lo si può raggiungere?
  • Cambiare pensiero: considerare la gestione e manutenzione del verde non come un costo, ma come un investimento.

In uno scenario di cambiamenti climatici in atto, il tema del verde non può essere disgiunto dalle funzioni di mitigazione e adattamento a fenomeni quali isola di calore, siccità ed allagamenti dovuti a eventi meteo estremi. A questo proposito è necessario inserire la trattazione delle acque, stimolando una discussione anche sui sistemi urbani di drenaggio sostenibile che prevedono l’uso del verde: “La città verde e blu”. Nelle aree densamente urbanizzate la creazione di grandi corridoi verdi è resa più difficile dalla presenza preponderante di costruito e infrastrutturazione tecnologica, pertanto sembra utile cogliere il suggerimento di distinguere, a livello di pianificazione del sistema urbano, il verde inteso prevalentemente come corridoio della biodiversità e il verde con funzione ricreativa.

Punti di forza

  • Tradizione cittadina
  • Corridoio verde tra Gaione e Carignano; Cassa di espansione del torrente Parma luoghi di vita all’aperto
  • Varietà del sistema del verde esistente
  • Quantità
  • Sensibilità diffusa nei confronti del verde
  • la quantità: Parma è il capoluogo emiliano con la maggiore percentuale di verde pro capite e vi sono molte aree che si presterebbero ad acquisire maggiore valenza, sia, in quanto elementi della rete ecologica (vedi le fasce attigue ai torrenti Parma e Baganza e lungo i corsi d’acqua minori), che, come spazi di verde urbano (un esempio su tutti: il Parco Ducale)
  • il fatto che ci sia tradizione e sensibilità nei confronti di questo tema

Punti di debolezza

  • Mancanza di una visione d’insieme. Necessità di conoscenza e di interventi scientifici. Vedere il verde come costo e non come investimento. Mancanza di un approccio di lungo periodo
  • Progettare il verde senza prevedere le necessità di irrigazione delle nuove piantumazioni. ‘Non possiamo limitarci a pretendere piante vive dopo 3 anni. In Lombardia si esigono controlli triennali con verifica della vitalità delle piante
  • Aree abbandonate nel Parco Ducale, vicino all’Istituto Bocchialini, luoghi di potenziali aggressioni.
  • Il verde attrezzato a San Leonardo, con pochi alberi e decentrato
  • Incapacità di metterlo a sistema
  • Qualità
  • Sensibilità talvolta solo apparente ad es. nei giovani
  • Parco Ducale trattato alla stregua di un ‘eventificio”. Prestare attenzione alla biodiversità nella programmazione delle potature
  • la qualità: in particolare, per ciò che concerne il verde urbano, si pagano oggi delle scelte sbagliate fatte negli 80’ e, in generale, è quasi sempre mancata una regia
  • la cattiva distribuzione, con quartieri dove il verde scarseggia, come: Parma Centro, l’Oltretorrente, Quartiere Pablo e San Leonardo;
  • il problema della carenza idrica che potrebbe essere contrastato promuovendo politiche incentivanti la raccolta delle acque piovane e il riutilizzo della risorsa
  • la carenza di comunicazione
  • non riuscire a coniugare la fruibilità del verde con la volontà di mantenere e recuperare degli spazi naturali. (MINACCE)
  • poca sensibilità sul tema da parte del mondo agricolo (MINACCE)

Minacce/Opportunità

  • il KilometroVerdeParma è un grande progetto di riforestazione, nato da un’iniziativa privata, che merita e ha bisogno di essere inserito nella pianificazione comunale
  • si potrebbero creare dei corridoi verdi associati a percorsi ciclo-pedonali di collegamento tra Capoluogo e frazioni e tra le varie frazioni (un piccolo esempio: tra Baganzola e Cervara)
  • individuazione di spazi da destinare all’agricoltura urbana, che abbiano un carattere multifunzionale: non solo con una funzione sociale ma anche didattica, di avvicinamento degli studenti al verde

Proposte operative

  • Censimento della biodiversità rivolto a flora e fauna
  • Sviluppo di progettualità legate alla agricoltura urbana, importante più per il valore sociale/ comunitario, che per la quantità di cibo prodotto.
  • Usare bioindicatori per la pianificazione
  • Verde urbano come spazio didattico. Il PUG deve avvicinare il verde agli studenti.
  • Nella città consolidata:
    prevedere spazi coltivabili nei pressi delle abitazioni;
    prevedere spazi condivisi


10 - La città e la comunità

Le città sono centri per nuove idee, per il commercio, la cultura, la scienza, la produttività, lo sviluppo sociale e molto altro. Nel migliore dei casi le città hanno permesso alle persone di migliorare la loro condizione sociale ed economica. Tuttavia, persistono molte sfide per mantenere i centri urbani come luoghi di lavoro e prosperità, e che allo stesso tempo non danneggino il territorio e le risorse. Le sfide poste dall’ambiente urbano includono il traffico, la mancanza di fondi per fornire i servizi di base, la scarsità di alloggi adeguati, il degrado delle infrastrutture. Le sfide che le città affrontano possono essere vinte in modo da permettere loro di continuare a prosperare e crescere, migliorando l’utilizzo delle risorse e riducendo l’inquinamento e la povertà. Il futuro che il piano propone di perseguire include la città di Parma come capace di aprire le opportunità per tutti, con accesso ai servizi di base, all’energia, all’alloggio, ai trasporti e molto altro. L’obiettivo del PUG e le politiche sociali attive tendono a garantire accesso all’abitazione e a dei servizi di base adeguati e al contempo di risanare i quartieri con particolari disagi. Lo sviluppo delle città deve assumere un carattere più inclusivo mediante l’adozione di politiche partecipative e sostenibili. Tutti, e in particolare le donne, i bambini, gli anziani e i disabili, devono potere disporre di parchi e spazi pubblici sicuri. A questo proposito il PUG tende a valutare il modello di città dei “15 minuti”. A parma esiste una buona disribuzione di servivi ma può e deve essere rafforzata e in alcuni casi ripensata in maniera da rendere l’accesso ai servizi da parte della comunità piu efficiente e agevole.

Punti di forza

  • Numerosa ed importante presenza di poli territoriali e luoghi pubblici
  • Tessuto ricco di associazioni
  • Tanti strumenti partecipativi esistenti
  • Il territorio ha tanto da offrire e tante eccellenze
  • Forte identità degli abitanti
  • spazi pubblici numerosi e diffusi sul territorio;
  • presenza diffusa dei poli territoriali: biblioteche di quartiere, poli sanitari, servizi locali…;
  • presenza di comunità dinamiche e accoglienti, anche se caratterizzate da forte ricambio demografico (Oltretorrente, San Leonardo…);
  • Parco Toscanini: forte identità che potrebbe essere ripensato come “parco musicale”

Punti di debolezza

  • Presenza di luoghi a volte non adeguati, non “belli” e scarsamente messi in rete
  • Difficoltà di inclusione delle minoranze e di contaminazione reciproca
  • Troppa burocrazia impedisce di fare le cose
  • Difficoltà nel fare incontrare persone diverse per età, genere, cittadinanza, cultura
  • Il traffico ha un impatto negativo sulla socialità
  • Manca una mappa dei luoghi
  • Difficoltà ad accedere all’informazione dei servizi di quartiere esistenti
  • Difficoltà delle numerose realtà associative a dialogare tra loro
  • Manca un elenco di beni comuni
  • Difficoltà ad accogliere
  • Difficoltà nel riuscire a integrarsi
  • Difficoltà di comunicazione
  • Difficoltà di accedere alla casa

Minacce/Opportunità

  • Sviluppo di comunità intergenerazionali per favorie la solidarietà sociale
  • Costruire centri per la comunità anche implementando spazi in strutture esistenti
  • Possibili aree di chiusura sociale etnica e religiosa
  • incentivare i processi di integrazione attravesro spazie ed eventi specifici.

Proposte operative

  • Creare permeabilità tra coloro che vivono la città
  • Mettere in rete le diverse realtà cittadine (persone, associazioni, luoghi, …)
  • Mettere in rete le eccellenze che già esistono
  • Creare luoghi di comunità sia all’aperto che al chiuso al fine di incentivare legami e inclusione sociale (tra persone di età, genere, cittadinanza, cultura diverse) in tutti i quartieri,
  • Creare bacheche di quartiere
  • Creare “portierati” di quartiere
  • Concentrarsi su pochi progetti che si ripetono al fine di creare abitudine e non confusione
  • Creare una città dei 15 minuti
  • Togliere da alcune zone le auto dalle strade per lasciare spazio alla socialità
  • Puntare sui beni comuni e sui patti di collaborazione, al fine di infondere un senso di responsabilità (prendersi cura)
  • Rendere “belli” e accoglienti i luoghi di comunità che già esistono
  • Per fare comunità non basta recuperare i luoghi: bisogna investire e costruire socialità in quei luoghi
  • Investire in modo continuativo e significativo nella formazione e nell’apporto di figure competenti ed esperte (facilitatori/trici, mediatori/trici, educatori/ trici, …) con il mandato/compito di promuovere la partecipazione attiva dei cittadini, mappare e coinvolgere le risorse esistenti, curare/manutenere le reti, restituire/raccontare/valorizzare le esperienze


11 - La città e la casa

Dal piano casa all'abitare la città

Il tema dell’abitare ha sempre avuto un ruolo centrale nella storia dell’uomo e oggi appare costretto, nella prospettiva storica del nuovo millennio, a ripercorrere a ritroso le tappe di una vicenda che il pensiero moderno ha rilanciato lungo l’asse di un progresso illusoriamente lineare, a rintracciare il punto di svolta dal quale riprendere il filo di un discorso mai davvero interrotto. Oggi, l’edilizia sociale assume ancor più un ruolo strategico non solo riguardo le nuove forme di convivenza e quindi dell’abitare ma anche e soprattutto a fronte della limitazione del consumo di suolo, che come indicato nella legge regionale 24/2017 non è comunque consentito per nuove edificazioni residenziali, ad eccezione di quelle necessarie:
a) per attivare interventi di riuso e di rigenerazione di parti del territorio urbanizzato a prevalente destinazione residenziale;
b) per realizzare interventi di edilizia residenziale sociale, comprensivi unicamente della quota di edilizia libera indispensabile per assicurare la fattibilità economico finanziaria dell’intervento.
Rispetto a questo tema specifico pare importante sottolineare alcuni aspetti essenziali per una corretta interpretazione. Il successo delle nuove forme di edilizia economica dipenderà, infatti, oltre che da alcune scelte politiche fondamentali, da alcuni dettagli tecnici e organizzativi rispetto ai quali è necessario aprire un confronto tra tutte le parti: politici, amministratori e professionisti. Le osservazioni qui riportate sono il frutto di un primo confronto aperto con i tavoli durante l’evento “Parma is calling” nel luglio 2021 e rielaborato internamente. In questo testo non vengono affrontate alcune questioni (definizione del fabbisogno, selezione delle modalità di finanziamento, regime giuridico assegnato agli alloggi prodotti), che si ritiene necessario considerare all’interno di una strategia politica generale, difficilmente separabile da una ipotesi di trasformazione della città e del territorio. Nemmeno ci interessa discutere qui i motivi per cui le politiche della casa sono state colpevolmente dimenticate in fasi alterne. Ci limitiamo a tre osservazioni, relative alla strategia urbana, alla gestione dell’ambiente e all’organizzazione del progetto strategico di edilizia economica, sapendo che, in ogni caso, non esistono soluzioni tecniche neutrali.

1. Le nuove case economiche devono essere, da subito, parte delle città in cui vanno a inserirsi. Il programma di edilizia economica non può fornire una risposta puramente quantitativa alle necessità abitative ma deve proporre una risposta qualitativa alla crescita della città di Parma, intendendo sistematicamente gli interventi di edilizia economica come occasioni per una più generale trasformazione del territorio urbanizzato. È quindi necessario definire una strategia per la scelta delle aree di intervento, tanto nelle aree più urbanizzate quanto nelle realtà minori. Nell’area urbana di Parma la crescita non dovrà avvenire come espansione (con il malcelato intento di incrementare il valore di aree adiacenti), ma come densificazione (con il dichiarato obiettivo di riqualificare i paesaggi in cui i nuovi alloggi si inseriranno). Una strategia di densificazione porterà a un uso più intensivo del suolo urbano, incrementandone la complessità e arricchendo il territorio con nuove attività produttive e ricreative. Per realizzare questa strategia, obbligando la crescita edilizia ad accadere all’interno del territorio già urbanizzato, è possibile adottare alcuni elementari accorgimenti, quali definire un numero massimo di alloggi per intervento ed accoppiare sistematicamente le nuove realizzazioni con interventi di demolizione e risanamento delle aree adiacenti (prevedendo le risorse economiche per realizzare le demolizioni in corrispondenza della nuova edificazione). In questo senso, la scelta di aree strategiche nel Comune di Parma all’interno del PUG rappresenta un esempio indiscutibilmente positivo. In alcune aree urbane e nei centri minori non sempre esistono opportunità di riuso di spazi interstiziali; in questi casi il legame con il paesaggio diventa la cosa più importante ed è importante proporre, attraverso l’edilizia abitativa, sistemi capaci di approfittare delle risorse paesistiche esistenti e di definire un nuovo legame con la campagna.

Le nuove case di edilizia economica devono diventare esperienze pilota di una corretta gestione dell’ambiente e del territorio. È noto che il 40% delle emissioni e dei consumi di energia proviene dal mondo dell’edilizia, inteso nel suo intero ciclo di vita, dalla produzione, alla gestione, alla dismissione. In tal senso, la definizione del PUG deve passare attraverso ad un’attenta e calibrata revisione della propria dotazione di edilizia economica e farla diventare un’occasione di fondamentale importanza per affermare la centralità delle tematiche inerenti l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale. Lo sviluppo dell’edilizia economica deve definire obiettivi e prestazioni minime da garantire, sfruttando gli interventi come banco di prova di un sistema di certificazione energetica degli edifici maturo ed efficiente. Le economie realizzate dal piano non devono limitarsi a minimizzare le risorse impiegate, ma devono favorire il risparmio di energia, attraverso la riduzione dei consumi e delle spese di manutenzione, anche attraverso nuove forme di gestione di fonti di energia collettive.

Più in generale, nel tempo sarà necessario produrre una carta dell’edilizia abitativa in linea con le condizioni dell’abitare contemporaneo. Più che nuovi standard legati al dimensionamento, la municipalità (l’ufficio tecnico) supportato dai professionisti dovrebbe definire la carta dell’abitare, allo scopo di garantire non solo un comfort interno agli edifici ma anche quello che si potrebbe definire un comfort urbano. La revisione dei regolamenti edilizi avrà come obiettivi la definizione di nuove soluzioni tipologiche adatte alle condizioni abitative contemporanee e una maggiore agilità nel posizionamento della nuova edificazione (in corrispondenza di adeguate soluzioni tecnologiche che garantiscano l’isolamento, sarà ad esempio possibile approfittare al massimo delle aree che circondano le aree industriali, i parchi ferroviari, ecc.). Il piano dovrà procedere attraverso una continua attività di discussione, monitoraggio e valutazione dei risultati ottenuti, in modo da trasformare immediatamente i risultati delle sperimentazioni realizzate in elementi disponibili ai professionisti, cercando in questo modo di accumulare un sapere comune a disposizione della costruzione della città. All’interno di questa attività di critica delle esperienze precedenti, sarà possibile discutere le esperienze del passato nel campo dell’edilizia economica, valutandone i risultati e adottandoli come base di partenza per ulteriori ricerche. In questo senso, una riflessione sugli aspetti validi e superati dell’edilizia pubblica italiana ci pare essenziale. La cosa peggiore sarebbe ripartire da zero, ignorando completamente un insieme di esperienze forse irripetibili, ma per nulla trascurabili.

3. Al di là di una politica generale dell’alloggio, i progetti futuri dovranno imporsi per qualità e definire nuove declinazioni dell’abitare collettivo. Questa qualità diffusa dipende in larga parte dalla capacità di intendere ogni progetto come occasione di architettura da affrontare responsabilmente e non senza ambizioni formali e capacità sperimentale1.

Punti di forza

  • Numerosi ed importanti presenze di housing sociale di qualitàTessuto ricco di associazioni
  • Progetti avviati e portati a termine dall’amministrazione
  • La città ha un’offerta variegata di tipologie
  • Forte identità degli abitanti e delle comunità

Punti di debolezza

  • Luoghi a volte non adeguati al ricambio generazionale e di mixitè sociale
  • Difficoltà di inclusione delle minoranze e di contaminazione reciproca
  • Alcuni edifici ERS ed ERP sono a fine ciclo vita
  • Difficoltà burocratiche per accedere alla casa

Minacce/Opportunità

  • Considerare il tema della casa come centrale per costruire la città del futuro.
  • Le nuove case di edilizia economica devono diventare esperienze pilota di una corretta gestione dell’ambiente e del territorio.
  • Ridurre i costi di gestione ove possibile
  • Produrre una “carta” dell’edilizia abitativa

Proposte operative

  • Creare mixitè sociale tra coloro che vivono la città
  • Mettere in rete le diverse realtà abitative sociali
  • Intervenire con interventi di rigenerazione e demolizione sostituzione di edifici ERS che sono ormai obsoleti
  • Promuovere nuove tipologie edilizie basate su configurazioni flessibili
  • creare edifici “smart” e autonomi da un punto di vista energetico
  • favorire co-housing
  • intervenire sugli involucri degli edifici rispettandone i valori esteticie storici


12 - La città sostenibile

Lo sviluppo sostenibile, riguarda, in modo interconnesso, l’ambito ambientale, quello economico e quello sociale. Nel definire le strategie del PUG si assume l’importanza della conoscenza (per la cittadinanza oltre che per gli addetti ai lavori), ai fini dello sviluppo sostenibile urbano, in termini di bisogni della società e degli strumenti tecnologici a disposizione. Pensare alla città del futuro significa andare verso un transizione ecologica che sia supportata dalla conoscenza e della trasmissione della stessa alle nuove generazioni. A tal riguardo il PUG si allinea agli obiettivi di sostenibilità fissati dall’Unione Europea al 2050 e declinati a livello nazionale. La Valsat è lo strumento fondamentale per la costruzione del PUG, grazie proprio alla metodologia di valutazione che la caratterizza. Le linee principali delle politiche regionali in termini di sviluppo sostenibile sono:

  • miglioramento delle conoscenze sugli ecosistemi naturali e sui servizi ecosistemici,
  • miglioramento della conoscenza sullo stato qualitativo e quantitativo e sull’uso delle risorse naturali, culturali e dei paesaggi.

A tal fine è stata sviluppata una nuova metodologia da parte della Regione Emilia Romagna finalizzata allo studio dei servizi ecosistemici, definiti come “i benefici che le persone ricevono dagli ecosistemi”. La Provincia ha iniziato a lavorare ai fini di tale diagnosi e sarebbe auspicabile che fosse implementata anche a livello locale/comunale (sono infatti disponibili le carte dei Servizi Ecosistemici dei suoli della pianura emiliano-romagnola; si tratta di sei carte relative a: biodiversità, capacità depurativa, stock di carbonio organico attuale, produzione di alimenti potenziale, infiltrazione profonda di acqua, riserva di acqua più una carta con un indice sintetico di qualità dei suoli. Queste carte sono e possono essere elaborate anche a scala provinciale e comunale, a supporto della redazione degli strumenti urbanistici). Anche se la nuova legge urbanistica regionale prevede tra gli obiettivi che dovrà porsi il PUG il massimo contenimento del consumo di suolo, in realtà la stessa legge prevede la possibilità di deroghe e per questo motivo si dovrà porre attenzione alle scelte effettuate. Gli strumenti urbanistici scontano il ritardo su tematiche contingenti, quindi è più che mai opportuno ragionare con prospettive di lungo raggio. Si riconosce l’importanza di attuare concretamente il monitoraggio del PUG nel tempo, sulla base di indicatori ragionati (scelti tra quelli già suggeriti a livello regionale), in modo da verificare la bontà delle scelte effettuate e delle azioni messe in campo con il PUG. La sostenibilità passa anche e attraverso la rigenerazione e valorizzazione del centro storico come delle “periferie” e allo stesso tempo assicurarsi le connessioni (in termini di collegamenti funzionali all’interno della città ma anche della città con il resto del territorio nazionale e internazionale) a impatto zero (o quasi). Le strategie e relative azioni scelte per la città (ad esempio ampliamento aeroporto) devono essere supportate da un’analisi costi-benefici.

Le strategie/scenari del PUG, tengono in considerazione l’aspetto dell’evoluzione demografica (la diminuzione della popolazione residente e il relativo invecchiamento) perché per portare avanti le sfide che ci poniamo oggi sono fondamentali nel futuro risorse umane, che rischiano di non esserci. Pertanto va indagato accuratamente tale aspetto per non fallire nelle scelte. L’invecchiamento della popolazione è tema centrale e che ha un notevole impatto sulle scelte di sviluppo dell’offerta dei servizi della città.La stessa conoscenza rappresenta un fattore di competitività ed è di fondamentale importanza. Anche l’importanza dell’innovazione tecnologica e della conoscenza in tempo reale, ma anche l’importanza di considerare chi gestisce il “potere” della conoscenza, cioè chi raccoglie e gestisce i dati. Anche tale aspetto dovrebbe essere alla base delle scelte che si fanno.

La tecnologia è un aspetto importante ai fini di uno sviluppo sostenibile della città ma non è l’unica e non può essere strutturale. La conoscenza del patrimonio edilizio della città, anche in termini di consumi e prestazioni energetiche diventa un aspetto da indagare e tenere in considerazione come atto di rigenerazione e al contempo di sostenibilità vera.

Inoltre il PUG considera le reti e i sottoservizi presenti sul territorio (acqua, gas, elettrica, tlr, ecc.) come infrastrutture da rigenerare perchè anch’esse invecchiano e devono essere quindi ripensate e adeguate allo sviluppo dei bisogni della città. Di conseguenza le scelte dovranno essere accompagnate da una opportuna pianificazione affinchè queste ultime non rappresentino in futuro un elemento di criticità.

Nella definizione delle strategie/azioni del PUG, gli ambiti produttivi/ logistici del territorio comunale rappresentano una grande risorsa. Devono perciò essere garantite dotazioni infrastrutturali e gestionali che puntino alla sostenibilità ambientale e all’offerta di servizi per i fruitori di tali aree e per la collettività.

Proposte operative

  • Importanza della conoscenza e quindi della costruzione di una base conoscitiva adeguata e funzionale agli obiettivi scelti;
  • Nell’ambito del documento strategico che afferisce al PUG è opportuno introdurre l’obbligo di redazione di un bilancio energetico e di sostenibilità ambientale per tutti gli interventi che interessano i distretti produttivi/logistici (o anche le singole attività produttive), sia di riqualificazione/ampliamento che di nuova realizzazione;
  • Garantire per gli ambiti produttivi/logistici del territorio comunale dotazioni infrastrutturali e gestionali che puntino alla sostenibilità ambientale e all’offerta di servizi;
  • Importanza della conoscenza di dettaglio del patrimonio edilizio esistente in termini di prestazioni energetico-ambientali;
  • Visione strategica delle reti e impianti tecnologici comunali (esistenti e di progetto) anche in funzione di una sostenibilità tecnico-economica e logiche integrate di gestione;
  • Progettare/ripensare gli spazi e luoghi della città per soddisfare, tramite la progettazione fisica degli stessi e l’offerta di servizi, le diverse necessità di una popolazione tendente all’invecchiamento.

Punti di foza

  • la conoscenza come strumento di base imprescindibile sviluppando anche lo strumento digitale per lo sviluppo sostenibilile della Città. La presenza di Istituzioni di eccellenza e di elevata qualificazione (Amministrazione Comunale e Provinciale, Arpae, Istituzioni di ricerca, Associazioni e Imprenditoria ) consente di fondare il PUG su una base razionale e di prefigurare il suo progressivo adeguamento in relazione allo sviluppo generato dall’accumulazione progressiva della conoscenza.
  • Introdurre criteri di sostenibilità e di bilancio energetico anche per gli interventi di rigenerazione urbana

Debolezza

  • Non agevole traduzione operativa nella prassi di gestione delle trasformazioni e in strumenti di flessibilità
  • Possibili fattori di freno all’attuazione degli interventi
  • Necessità di forte coordinamento e coinvolgimento degli attori.
  • E necessità di disporre di un sistema di aggiornamento continuo

Minacce/Opportunità

  • Definire e consolidare un sistema dinamico in grado di costruire nel tempo una città resiliente e sempre più sostenibile rispetto alle sfide eco sociali ed economiche.
  • Non adeguata disponibilità all’innovazione ed al cambiamento visti come fattori di freno alle attività

Proposte operative

  • La strategia dovrà prevedere per i distretti produttivi e logistici una adeguata dotazione infrastrutturale e una corretta gestione ambientale e sociale (servizi per la comunità)
  • Sviluppare una visione strategica delle reti (energetiche, idriche, ecc.)
  • Stimolare la conoscenza di dettaglio del patrimonio edilizio in termini di prestazioni energetico-ambientali per sapere come intervenire in maniera adeguata.


Mappa dei luoghi sensibili

Luoghi della città emersi durante le discussioni avute durante il confronto con i vari soggetti ai vari tavoli.

Nota del redattore: nell'originale questa mappa mostrava come fondo i soli edifici, la posizione dei pallini è stata ricostruita quanto più possibile accuratamente, ma non è scritto da nessuna parte a cosa corrisponda ogni punto. In ogni caso mi sembra che la mappa avesse più che altro una valenza decorativa, data anche la corrispondenza incompleta tra i colori dei pallini e i colori assegnati ai temi.



Percorso partecipativo - Partecipanti ai tavoli

Prima giornata del percorso partecipativo per la redazione Piano Urbanistico Generale del Comune di Parma

Tenutasi il 7 luglio 2021 presso le Tettoie Liberty del Parco della Musica

Strutturato su 12 tavoli tematici attraverso il coinvolgimento di esperti, stakeholders, rappresentanti di enti e associazioni, assessori e consiglieri comunali.

Hanno partecipato:




07 luglio 2021 > Tavolo "La Città e il Territorio"
Qualifica Ente di apparenenze
Assessore Urbanistica Comune di Parma
Incaricati PUG_ facilitatori RTI UNLAB
Dirigente Settore Pianificazione Comune di Parma
Direttore Generale Comune di Parma
Dirigente SUAP Comune di Parma
Dirigente Lavori Pubblici Comune di Parma
Sindaco Comune di Sorbolo Mezzani
Assessore Comune di Fontevivo
Assessore Comune di Sala Baganza
Assessore Comune di Lesignano
Assessore Comune di Sissa Trecasali
Funzionario Comune di Torrile
Sindaco Comune di Langhirano
Consigliere Provincia di Parma/Assessore
Medesano
Dirigente Pianificazione Provincia di Parma
Consigliere Comunale Comune di Parma
Consigliere Comunale Comune di Parma



07 luglio 2021 > Tavolo "La città della Mobilità"
QUALIFICA PROFESSIONALE ENTE DI APPARTENENZA
Assessore Ambiente Comune di Parma
Incaricati PUG_ facilitatori RTI UNLAB
Funzionario Settore Mobilità Comune di Parma
Funzionario Settore Pianificazione Comune di Parma
Funzionario SUAP Comune di Parma
Avvocato SMTP
Direttore SMTP
Responsabile INFOMOBILITY
Vicepresidente e Coordinatore AMNIC
Responsabile ASCOM
Responsabile FIAB
Dirigente Parma Infrastrutture spa
Amministratore Delegato So.Ge.A.P. Aeroporto di Parma
Consigliere Comune di Parma
CCV Comune di Parma



07 luglio 2021 > Tavolo "La Città Sostenibile"
QUALIFICA PROFESSIONALE ENTE DI APPARTENENZA
Assessore Ambiente Comune di Parma
Assessore Urbanistica Comune di Parma
Incaricati PUG_ facilitatori RTI UNLAB
Funzionario Settore Mobilità ed Energia Comune di Parma
Funzionario Settore Pianificazione Comune di Parma
Segretario Generale Autorità di Bacino fiume Po
Funzionario ARPAE
Referente CNR
Responsabile Provincia di Parma
Referente Associazioni Rete per Parma città verde - (Parma sostenibile)
Presidente LEPIDA
Referente Centro Etica Ambientale
Responsabile IT City
Referente Parma Io ci sto
CCV Comune di Parma



07 luglio 2021 > Tavolo "La città della Cultura"
QUALIFICA PROFESSIONALE ENTE DI APPARTENENZA
Assessore Cultura Comune di Parma
Incaricati PUG_ facilitatori RTI UNLAB
Dirigente Cultura Comune di Parma
Funzionario Settore Pianificazione Comune di Parma
Funzionario SUAP Comune di Parma
Direttrice Fondazione Teatro Due
Direttrice Generale Fondazione Teatro Regio
Referente WOPA
Referente Polo Museale Pilotta
Presidente Amici Biblioteca S. Leonardo
Direttrice Artistica Parma 360
Responsabile Gruppo Scuola
Responsabile Fondazione Toscanini
Referente Chiesi spa
Consigliere Comunale Comune di Parma
CCV Comune di Parma



07 luglio 2021 > Tavolo "La Città e la Scuola"
QUALIFICA PROFESSIONALE ENTE DI APPARTENENZA
Assessore Educativi Comune di Parma
Incaricati PUG_ facilitatori RTI UNLAB
Funzionario Settore Pianificazione Comune di Parma
Funzionario Settore Educativi Comune di Parma
Rettore Università di Parma
Dirigente Parma Infrastrutture spa
Consigliera FORMAFUTURO
Dirigente scolastico ITIS
Dirigente scolastico LICEO SANVITALE
Dirigente scolastico IC MONTEBELLO
Dirigente scolastico IC MICHELI
Dirigente scolastico IC ALBERTELLI NEWTON
Consigliere Comunale Comune di Parma
CCV Comune di Parma



07 luglio 2021 > Tavolo "La Città e l'Agricoltura"
QUALIFICA PROFESSIONALE ENTE DI APPARTENENZA
Assessore Attività produttive/agricoltura Comune di Parma
Incaricati PUG_ facilitatori RTI UNLAB
Funzionario Settore Pianificazione Comune di Parma
Funzionario SUAP Comune di Parma
Referente Fondazione Bizzozzero
Presidente Podere Stuard
Direttore CONFAGRICOLTURA
Responsabile COLDIRETTI
Direttore CIA
Referente LEGACOOP
Referente CONFCOOPERATIVE
Presidente Consorzio di Bonifica
Consigliere Comunale Comune di Parma
CCV Comune di Parma



07 luglio 2021 > Tavolo "La Città e il Lavoro"
QUALIFICA PROFESSIONALE ENTE DI APPARTENENZA
Assessore Attività produttive Comune di Parma
Assessore Urbanistica Comune di Parma
Incaricati PUG_ facilitatori RTI UNLAB
Funzionario Settore Pianificazione Comune di Parma
Funzionario Settore Pianificazione_ commercio Comune di Parma
Funzionario SUAP Comune di Parma
Direttore Generale OPEM
Presidente CEPIM
Amministratore Delegato CEPIM
Direttore Generale UPI
Funzionario CNA PARMA
Imprenditrice CONFARTIGIANATO
Funzionario CONFESERCENTI
P.R. COMITATO AREA IND. NORD
Consigliere Comunale Comune di Parma
CCV Comune di Parma
Sindacati (contributo successivo) CGIL-CISL



07 luglio 2021 > Tavolo "La Città Verde"
QUALIFICA PROFESSIONALE ENTE DI APPARTENENZA
Assessore Urbanistica Comune di Parma
Incaricati PUG_ facilitatori RTI UNLAB
Funzionario Settore Pianificazione Comune di Parma
Funzionario S.O. Verde Comune di Parma
Delegato al Decoro Urbano Comune di Parma
Naturalista Incaricato Piano del Verde
Referente Rete per Parma Città Verde_
WWF
Referente Rete per Parma Città Verde_
Parma Etica
Referente Rete per Parma Città Verde
Parma Sostenibile
Referente Legambiente
Imprenditore Consorzio Forestale Km verde
Tecnico forestale Ordine Agronomi
Dirigente Scolastico IT Bocchialini
Consigliere Comunale Comune di Parma
CCV Comune di Parma



07 luglio 2021 > Tavolo "La Città della Comunità"
QUALIFICA PROFESSIONALE ENTE DI APPARTENENZA
Assessora Partecipazione Comune di Parma
Incaricati PUG_ facilitatori RTI UNLAB
Responsabile Settore Pianificazione Comune di Parma
Responsabile Settore Cittadinanza Attiva e Pari Opportunità Comune di Parma
Funzionario Settore Sociale Comune di Parma
Delegata all’Inclusione Sociale Comune di Parma
Referente Laboratorio Famiglia Oltretorrente
Stagista Laboratorio Famiglia Oltretorrente
Direttore CSV Emilia
Referente ANCESCAO
Consigliere Comunale Comune di Parma
CCV Comune di Parma
CCV Comune di Parma



07 luglio 2021 > Tavolo "La Città e la Casa"
QUALIFICA PROFESSIONALE ENTE DI APPARTENENZA
Assessora Politiche Abitative Comune di Parma
Incaricati PUG_ facilitatori RTI UNLAB
Responsabile Settore Pianificazione Comune di Parma
Dirigente SUAP Comune di Parma
Responsabile Politiche Abitative Comune di Parma
Referente Ordine Ingegneri
Referente ANACI
Presidente Ordine Architetti
Presidente Collegio Geometri
Referente UPI/ANCE
Referente CONFAPPI
Referente ADEPI
Referente ASPPI
Consigliere Comunale Comune di Parma
CCV Comune di Parma



07 luglio 2021 > Tavolo "La Città della Salute e della Cura"
QUALIFICA PROFESSIONALE ENTE DI APPARTENENZA
Assessora Sanità Comune di Parma
Incaricati PUG_ facilitatori RTI UNLAB
Referente Settore Pianificazione Comune di Parma
Funzionario Settore Sociale Comune di Parma
Direttore Generale Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma
Amministratore ASP Parma
Referente AUSL PARMA
Dirigente AURORA DOMUS
Referente ORDINE dei Medici
Referente AIDM
Responsabile Società DOLCE
Referente ANCESCAO
Consigliere Comunale Comune di Parma
CCV Comune di Parma
CCV Comune di Parma



07 luglio 2021 > Tavolo "La Città e lo Sport"
QUALIFICA PROFESSIONALE ENTE DI APPARTENENZA
Assessore Sport Comune di Parma
Incaricati PUG_ facilitatori RTI UNLAB
Funzionario Settore Pianificazione Comune di Parma
Responsabile Settore Sport Comune di Parma
Delegato allo Sport Comune di Parma
Vice Presidente Regionale Comitato Olimpico Nazionale Italiano
Delegato Provinciale Comitato Olimpico Nazionale Italiano
Responsabile GIOCAMPUS
Managing Director PARMA CALCIO
Presidente Circolo Inzani A.s.d.
Dirigente ASD Polisportiva COOP PARMA
Responsabile Parma Marathon ASD
Delegato Provinciale Federazione Medici Sportivi
Consigliere Comunale Comune di Parma